Oggi per noi questa tenda è un lembo del manto di Maria, che ci dà la gioia di vivere il Vangelo. Anche a noi oggi il scommetteresugesuSignore dice: “Rallegrati, Comunità Gesù Risorto, il Signore è con te!” Maria é un sí alla volontà di Dio. Ha avuto una grazia speciale, ma è stata tentata ed ha lottato anche Lei. Non sempre capiva Gesù. Ha faticato a comprendere il senso della sua chiamata. Non le è stato facile rimanere fedele alla sua vocazione, però si è fidata di Lui.

Quando Gesù salì al Cielo, gli Apostoli non sapevano cosa fare. Pensavano di tornare a pescare e dimenticare tutto. Anche per noi sarebbe facile rinchiuderci nelle nostre comunità parrocchiali e starcene tranquilli, ma il Signore ci ha chiamato ad un compito grande e coraggioso, quello di portarlo a quanti non lo conoscono, divenendo annunciatori entusiasti e ferventi del Vangelo.

Fidarsi di Gesù è scommettere sulla vita. La liturgia odierna ci mette davanti il peccato originale ed il male, ma non si tratta della storia antica. È la storia di oggi, è la realtà del mondo, quella in cui ci chiediamo perchè esistono il male ed il peccato. Anche oggi, come nella Genesi, Dio cerca l’uomo, ogni uomo, e gli chiede: “Dove sei? Dove ti sei disperso, lontano da me? Come ti sei ridotto, nella tue fragilità, nel tuo peccato?”

La corruzione, la violenza, la menzogna e tutte le brutture del mondo odierno sono frutto della lontananza da Dio e dal progetto per cui siamo stati creati: essere felici in Lui. Questa è la verità profonda, alla base della nostra esistenza.

Capire Maria è partire da tutto ciò. Entrare nella gioia di Maria è aprire il cuore per credere e collaborare con consapevolezza al progetto di salvezza che il Signore ha su ciascuno di noi, sulla nostre famiglie e sul mondo. La nostra identità è quella di essere in Cristo con Maria, è quella di vivere un nuovo inizio. Quando è presente il Vangelo, si realizza, infatti, una nuova creazione. Il mondo ne ha bisogno, per non morire.

La vocazione ad essere “santi ed immacolati” nell’amore, come quanto S. Paolo chiede nella Lettera agli Efesini della liturgia odierna, è inscritta nel progetto di Dio per la nostra vita e realizza la nostra conversione, quella delle nostre famiglie e del mondo intero.

Sintesi dell’omelia di Don Stefano Sparapagni a cura di Myriam Ramella  – Corso per Responsabili e Animatori 2014

Celebrazione Eucaristica 8 Dicembre

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