Roma, 24 gennaio 2016

 

A Roma, nella Sede della nostra Comunità, domenica 24 gennaio 2016 l’Équipe missionarie, sparsa in tutta Italia eIMG_1593 anche all’estero, si riunisce per vivere insieme una giornata di comunione e progettazione delle prossime missioni internazionali.

Siamo un bel gruppo, in 34, tra cui 5 membri del Comitato Internazionali di Servizio, alcuni Delegati di varie diocesi e altri fratelli invitati a far parte di questa équipe. Come di consueto iniziamo con la preghiera, dove ci sentiamo subito avvolti e investiti da una grande potenza d’amore, di gioia, di stima reciproca e di un nuovo entusiasmo.

Alcuni passi profetici ci ricordano che la nostra vocazione cristiana è fondamentalmente missionaria: «Questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti» (Mt 24,14). «La fede dipende dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. Ora io dico: Non hanno forse udito? Tutt’altro: per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino ai confini del mondo le loro parole» (Rm 10,18).

Coscienti del fatto che il progetto del Signore è più grande di noi, non ci resta che affidarci a lui e continuare ad andare in tutto il mondo, mossi dalla sua potenza e dagli strumenti che Lui stesso ci dona: i Carismi.

Ciò che proclamiamo nello Spirito dà origine a nuove comunità; questa è l’esperienza che alcuni fratelli più anziani di Comunità hanno fatto nelle varie missioni all’estero e che oggi trasmettono anche agli altri. Questo carisma va ricercato, ritrasmesso e promosso in chi già lo possiede.

IMG_1631Le missioni si realizzano se ci sono dei missionari e per questo si rende necessaria anche una pastorale missionaria. Infatti, uno degli obiettivi di questo incontro è proprio quello di formare nuovi evangelizzatori, di far conoscere anche il Regolamento-Vademecum dell’Equipe Missionarie, come strumento utile e prezioso, in cui sono riportate tutte quelle indicazioni necessarie per una buona riuscita di una missione.Ognuno di noi, membro della Comunità, è chiamato a coltivare la passione dell’annuncio e della missione al di là se andremo o meno materialmente in altre Nazioni, perché la nostra identità è quella di lodare ed evangelizzare. La passione missionaria è dentro di noi sempre, anche quando ci troviamo semplicemente in un ambito familiare, lavorativo, parrocchiale, comunitario. Se non siamo impegnati in una missione circoscritta, fraterna, piccola, come può poi il Signore affidarci una missione più grande? Fare il missionario implica morire ogni secondo alla propria vita, rinunciare alle sicurezze, alle comodità, al sonno e noi non siamo fatti materialmente per la missione ma ciò che ci spinge è lo Spirito Santo. È Lui che ci trasforma e ci permette di agire a prescindere dalle nostre particolarità umane.

In ogni missione si scoprono tanti carismi nuovi, capacità nascoste, risorse apparentemente inesistenti e molti inIMG_1630 mezzo a noi testimoniano questa verità. Ad esempio vengono tradotti i nostri canti in varie lingue, ci sono poi alcuni libri formativi tradotti in spagnolo e lo stesso Statuto Internazionale tradotto in diverse lingue, il libro semplificato per imparare lo spagnolo: questi sono alcuni frutti nati dalle missioni e per le missioni.

Nella giornata cerchiamo di seguire un programma per ottimizzare il tempo, ma alcune cose vengono sintetizzate per dare spazio alla programmazione delle missioni in Francia, Inghilterra, Belgio, Camerun e in futuro anche in altre Nazioni.

Il ritiro si conclude con la Santa Messa, celebrata da don Stefano Ranfi, parroco di S. Tarcisio, che ci benedice con una formula liturgica gioiosa: l’intercessione della nostra amata “Mamma”, Maria.

Colmi di gioia torniamo alle nostre case, rinnovati, confermati nella fede, vivacizzati nello spirito, pronti a ripartire per una missione sempre nuova. I commenti positivi di questa giornata continuano a scorrere incessantemente su “whatsApp” perché nessuno si immaginava di ricevere tanta grazia da questo incontro. Non ci resta che rallegrarci nel Signore per ogni cosa.

 Carmela De Leo Giordano

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