Mio marito aveva intrapreso con decisione il cammino di preghiera della Comunità Gesù Risorto, ma quando cercava di parlarne a casa io sviavo il discorso, non davo importanza alla cosa. Avevo altro a cui pensare, cose concrete da cui dipendeva la vita di tutti i giorni.

Tra l’altro nel ‘94 mi erano stati diagnosticati, al Policlinico Militare del Celio, due noduli sulle corde vocali, grandi come chicchi di riso. Per questa ragione spesso mi facevano male le orecchie e rimanevo senza voce. C’era da aspettarsi un peggioramento della situazione. Un sabato mi sono lasciata convincere a partecipare alla preghiera comunitaria a San Giovanni Bosco. Forse sarebbe più esatto dire che mi sono lasciata trascinare insieme con i miei figli.

Era il mese di gennaio 1998, ma non sentivo freddo, anzi avvertivo un forte calore che partiva proprio dal collo per irradiarsi al torace e a tutta la persona. Era così forte da darmi quasi un senso di soffocamento. Due responsabili intanto si sono avvicinati e hanno pregato su di me a lungo, ringraziando il Signore. In quel momento proprio a me è toccato di sentire il brivido irripetibile di gioia che dà la presenza di Gesù, vicina, molto vicina, a portata di mano. Da allora ho cominciato a frequentare anch’io la preghiera della Comunità, ogni giovedì sera, nella parrocchia di San Giuseppe da Copertino.

Non ho pensato subito alla mia guarigione, ma con il passare del tempo, e con l’arrivo dell’influenza, mi sono resa conto che la voce non andava più via. Allora ho chiesto una visita di controllo con lo stesso medico del Policlinico militare che aveva fatto la diagnosi. Non avevo più male alle orecchie e, soprattutto, non avevo più noduli sulle corde vocali! Quando ho chiesto al dottore se credeva ai miracoli, egli mi ha confermato che la mia guarigione poteva essere solo frutto di un miracolo. E pensare che non l’avevo neppure chiesta!

Maria Teresa

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