XXVIII CONVEGNO INTERNAZIONALE

COMUNITA’ GESU’ RISORTO

 “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono”

Fiuggi, 2 maggio 2015

Benedetto nei secoli il Signore! E’ il canto con cui innalziamo al Signore la nostra lode. Abbiamo tanti buoni motivi, per benedire e lodare il Signore: perché la lode ci innalza, ci trasporta, ci porta fino al cuore di Dio; perché dalla lode scaturiscono tutti i doni di Dio, perché la lode squarcia i cieli.11174662_663452553761530_2655359364864155463_o

Attraverso la lode ci lasciamo guidare dallo Spirito. Lodiamo, adoriamo e nello spirito viviamo la comunione con le schiere degli Angeli e insieme a loro proclamiamo la sua santità : Santo, Santo Santo è il Signore nostro Dio.

Il canto in lingue ci libera nella mente, nel cuore, e ci consente di abbandonarci tra le braccia del Signore. Continuiamo a lodare sentendoci in comunione con il cielo e con la terra, viviamo il privilegio di una preghiera cosmica. E piano piano, si placa dentro di noi, tutto quello che ancora agitava il nostro cuore. L’assemblea tutta partecipa al canto di lode, ogni bocca si apre per lodare il nome di Gesù. Quest’assemblea Signore, questa Comunità, questa sposa è pronta per Te, tutto di noi si inginocchia davanti a Te. Siamo qui per darti gloria.

“Voi siete il mio popolo, il popolo che mi sono scelto, che io amo, che ho tratto dalle tenebre – ascoltiamo in profezia-; siete i cultori del mio nome, i cantori della mia misericordia, della mia fedeltà, del mio amore”.

Sentiamo il dono della pace, frutto della sua presenza in mezzo a noi; è una presenza così forte che osiamo chiedergli le sue meraviglie, il suo intervento miracoloso nella nostra vita e in quella di tutti coloro che portiamo nel cuore. Perché tutti sappiamo che la sua, è una presenza che guarisce, libera, consola.

E la parola di Dio che viene letta conferma che il Signore sta operando in mezzo al suo popolo:

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.

Tutta la città era riunita davanti alla porta.

Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni;

ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano (Marco 1:32-34)

Accogliamo la sua grazia e desideriamo ritrasmettere questa potenza d’amore con l’imposizione delle mani, con l’autorità che ci viene conferita dal nostro battesimo. Imponiamo le mani, nella fede, anche a coloro che sono rimasti a casa, a coloro che ci hanno detto “prega per me”, perché siamo certi che tutte queste preghiere, in questo momento, sono sotto l’azione potente di Dio.

Vengono annunciate molte guarigioni e liberazioni. Grazie Signore Gesù.

Ascoltiamo, al termine della preghiera, l’insegnamento di Roberto e Alberta Ricci su: “Il miracolo: anticipo della pienezza del Regno”.11169783_663453980428054_2287020920342267945_o

I miracoli sono le azioni di Dio Padre che è presente nella vita di suo figlio Gesù e che opera in Lui. Gesù ha compiuto tantissimi miracoli, sono la manifestazione esteriore della sua Signoria, della sua sovranità.

Noi siamo giustamente ammirati e colpiti dai miracoli di Gesù ma il miracolo “primo”, il più grande, è Gesù stesso.

La Chiesa nascente sa bene che, per collaborare al disegno d’amore che Dio ha per l’umanità, occorre ubbidire con semplicità al comando di Gesù: “Annunciate il Regno di Dio e guarite gli infermi”; quindi non solo parole che non siano “confermate” dai segni e neppure solo “segni”, che non rimandino subito all’annuncio esplicito del Vangelo.

Cosa dobbiamo fare, allora, noi, oggi?

Dobbiamo aprirci alla manifestazione dello Spirito Santo, invocare la “Forza dall’Alto”, accogliere ed esercitare con gratitudine i doni, e dobbiamo evangelizzare aiutati da queste “conferme”.

Perciò noi dobbiamo chiedere e vedere i miracoli.

I miracoli vanno chiesti al Padre, nel nome di Gesù, in accordo tra di noi, avendo fede di aver ottenuto, e ringraziando. Questi sono soltanto alcuni punti, tra i più salienti, del ricco e edificante insegnamento di Roberto e Alberta.

Prima di ascoltare le testimonianze, a conferma dei prodigi e miracoli che il Signore compie ancora oggi per il suo popolo, ci viene spiegato che nel pomeriggio, durante l’adorazione eucaristica verranno raccolte in alcune scatole le richieste di miracoli e prodigi e che verranno presentate al Signore durante l’offertorio della celebrazione eucaristica.

Quando, nel pomeriggio, arriviamo in tenda per l’Adorazione Eucaristica presieduta da don Pasquale Ferone Parroco di S.Maria Delle Grazie in Casalnuovo di Napoli, ognuno stringe tra le mani un foglietto: ciascuno ha qualcosa da chiedere.

Gesù è presente nell’ostensorio, ci sentiamo guardati e lo guardiamo con uno sguardo ricco di speranza mentre lasciamo scivolare nella scatola le nostre richieste.11188438_663621497077969_2918048430127521579_n

Poi è adorazione, raccoglimento, lode, pace in tutti i cuori. Grazie Gesù per tutti i segni che stanno accompagnando la Tua presenza.

Al termine dell’Adorazione, la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Gervasio Gestori Vescovo emerito di S. Benedetto del Tronto.

«Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?

Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.

Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». (Giovanni 14:7-14)11204988_663621000411352_6551832586448550156_n

 

Il Vangelo che ascoltiamo sembra scelto per essere in sintonia con il tema del nostro convegno, e invece appartiene alla liturgia del giorno: un altro piccolo “segno”!

Mons. Gestori nella sua omelia ci dice che la curiosità di vedere e toccare Gesù è sana e bella; ma è anche troppo comoda, malsana perché vorrebbe privarci della fede. Gesù disse a Tommaso: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». La domanda che dovremmo porci piuttosto è se abbiamo occhi per vedere il Signore e le sue opere.

Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono. Anche oggi ci sono segni evidenti che ci accompagnano e ci dicono che lo Spirito Santo opera prodigi.

E Mons. Gestori ci parla di un noto sociologo che, partecipando alle celebrazioni della settimana santa, si interroga sulla grande partecipazione popolare a queste funzioni. E dà anche alcune risposte, che parlano di altrettanti piccoli segni dei nostri tempi.

Dopo la consacrazione, viviamo la gioia di partecipare alla “Prima Comunione” di Ciro, Luca e Mattia, tre detenuti, in permesso, del Carcere di Arienzo. Hanno sbagliato, si sono pentiti e oggi incontrano Gesù.

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Dopo cena assistiamo al Concerto “Cantiamo la gloria del Signore” organizzato dal Ministero del canto e della musica. Questi fratelli si sono preparati per questo momento con tanto sacrificio, ma anche con grande passione. Grazie Signore per ciascuno di loro!

Anna Salzano

 

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