XXIX CONVEGNO INTERNAZIONALE

COMUNITA’ GESU’ RISORTO

“Al tempo della misericordia di ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato” (Is 49,8).

 

Fiuggi, 23 aprile 2016

Mattina
Ruah è il canto che apre la nostra giornata di preghiera comunitaria. L’invocazione allo Spirito Santo ci aiuta a metterci subito alla sua presenza, a invocare misericordia per noi e per tutte le persone che si sono affidate alla nostre preghiere.
Gli chiediamo di toccare i nostri cuori, la mente, la nostra storia, i nostri progetti, di compiere in noi le sue opere di grazia e di misericordia infinita.
“Tu sei mio figlio, tu sei mia figlia, oggi ti ho generato” ascoltiamo in profezia. Sperimentiamo un grande Amore personale, intimo. L’Amore del Signore è senza misura ed è per ciascuno di noi: ci sentiamo oggetto della sua dolcezza, della sua misericordia; sentiamo di annunciarlo al nostro cuore, alle nostre ferite antiche e recenti. Presentiamo a Gesù tutte le ferite non rimarginate della nostra vita, ogni rancore, ogni litigio, ogni offesa, perché rigenerati dal suo Amore scompaia ogni brutto ricordo per lasciare il passo soltanto al ricordo dell’Amore di Dio per noi.13015117_812396638867120_7921299254946605614_n

Dice il Signore:
«Al tempo della misericordia ti ho ascoltato,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e posto
come alleanza per il popolo,
per far risorgere il paese,
per farti rioccupare l’eredità devastata,
per dire ai prigionieri: Uscite,
e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
e su ogni altura troveranno pascoli (Isaia 49,8-9)

Vengono annunciate molte guarigioni: alla spina dorsale, agli occhi, alle corde vocali. Grazie Signore per le meraviglie che compi ancora in mezzo al tuo popolo. A conclusione della preghiera ascoltiamo l’insegnamento di Paolo e Carmen Serafini “Al tempo della misericordia ti ho ascoltato”13010689_812401322199985_1982314011805693820_n
Misericordia significa soffrire con l’altro, provare compassione – ci dice Carmen – ma nella Bibbia il termine misericordia evoca anche il grembo materno, le viscere maschili e femminili.
Misericordia è dunque un tenero amore viscerale; è ancora amore fedele, senza pentimento nonostante i nostri tradimenti e rinnegamenti.
Nelle nostre preghiere, abbiamo sperimentato più volte i benefici di questo Amore Misericordioso e noi dobbiamo farne memoria; perché solo sentendoci dei graziati possiamo testimoniare la Sua misericordia. Dobbiamo diffondere la cultura della Pentecoste. “Mostraci Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza” è l’invocazione con cui Carmen conclude il suo intervento.
Paolo ci invita subito a riconoscerci peccatori perdonati. Lo Spirito Santo è la nostra guida che ci indica la porta per cui entrare nella casa del Padre. La porta è Gesù. Gesù è l’unica via che conduce al Padre. Ma anche noi -continua Paolo – possiamo essere porta. Gesù bussa alla porta del nostro cuore e noi dobbiamo impegnarci ad aprirci verso di Lui.
Dobbiamo sforzarci di diventare discepoli, evangelizzatori: dobbiamo testimoniare che Lui è risorto – conclude – è veramente risorto.
L’insegnamento di Paolo e Carmen, del quale ho riportato una breve sintesi, è presente completo sul sito.
Al termine dell’insegnamento ascoltiamo alcune testimonianze edificanti, presenti anch’esse sul sito.

Pomeriggio

Essere riuniti ancora tutti insieme a lodare, ci fa gustare subito una grande gioia. Ci lasciamo avvolgere dall’Amore del Signore; ci stringiamo a Lui, come stretti in un unico abbraccio. Davanti al Signore crolla ogni barriera, ogni resistenza al Suo Amore. Un fiume di grazia scorre e viene a rafforzare, a rigenerare, a ridonare speranza.13043561_812516492188468_7744619347573828675_n
Viene letta la Parola di Dio:
E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.
Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2Corinzi 6,1-2).

 

Esercitiamo la fede per essere liberati e guariti. Ci facciamo, attraverso la preghiera con l’imposizione delle mani, strumenti di guarigione gli uni per gli altri. Ringraziamo il Signore per tutti i fratelli che ci ha messo accanto.

 

 

Al termine della preghiera la Celebrazione Eucaristica è presieduta da S.E. Mons. Gervasio Gestori, Vescovo emerito S.Benedetto del Tronto.
Mons. Gestori ci dice che:12472626_812532818853502_5206236769423937066_n
Non c’è gioia vera senza conversione
Non c’è gioia piena senza lo Spirito Santo
Non c’è vita vera senza lo Spirito Santo

E noi dobbiamo testimoniare la gioia; un cristiano triste è una controevangelizzazione.

Signore rendici la gioia di essere salvati, termina Mons. Gestori.

A conclusione dell’omelia, il CIS consegna a Mons. Gestori, che ne dà lettura all’assemblea, il Decreto di approvazione dello Statuto della Comunità Gesù Risorto da parte del Pontificio Consiglio per i Laici.
E’ un momento di grande gioia e di commozione profonda: si sta scrivendo una pagina di storia della Comunità, tra le più importanti, e ognuno di noi potrà dire con un pizzico di sano orgoglio: quel giorno c’ero anch’io.

Anna Salzano

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