Testimonianza di Giovanni

Mi trovavo a cena con alcuni amici quando una telefonata di mia madre mi avverte che mio padre era stato ricoverato in ospedale e che doveva essere operato d’urgenza. Io e mio fratello abbiamo percorso quei 140 km in un soffio e quando siamo arrivati abbiamo trovato i nostri genitori affranti e in lacrime. Erano loro in quel momento ad avere bisogno di noi figli che, a nostra volta, non sapevamo che fare.

Quella notte non ho fatto che pregare, rimettendomi completamente nelle mani del Signore e, inspiegabilmente, la mattina dopo un altro medico ha escluso l’urgenza e, dopo una terapia di qualche giorno, lo ha rimandato a casa.

Ci sono state altre analisi e lastre, sempre volte a pianificare un intervento futuro, che però, anche attraverso le preghiere di tutta la Comunità (avevo scritto al Sito), è stato poi del tutto scongiurato.

Mi era rimasto però nel cuore un grande dolore, del quale in tutti questi mesi non ero riuscito a parlare con nessuno. Ma, mentre cantavamo: “Guariscimi, Abbà!”, a un certo punto, come se fosse un film, mi sono passate davanti agli occhi tutte le immagini di quella sera: la telefonata, il viaggio, la disperazione dei miei, il dolore per quello che si aspettavano da me in quel momento e che io non sapevo se ero in grado di dare (essere in qualche modo genitore per i miei genitori)… e, improvvisamente, sono guarito! Lo dimostra anche il fatto che finalmente riesco a parlarne, per testimoniare la grazia che ho ricevuto e la gioia di questo momento.

Comunità Ambientale “Università di Arcavacata” – Cosenza

Testimonianza di Barbara

Non avevo mai provato nulla di simile, neanche nei Convegni internazionali ai quali partecipo assiduamente da alcuni anni. Tutto è cominciato con la confessione, quando il sacerdote mi ha consigliato di chiedere anche l’aiuto della preghiera dei fratelli per conoscere e accettare il disegno che il Signore ha preparato per me.

E così ho fatto, ricevendo attraverso di loro il suo amore come un fiume in piena. Così ho capito che il mio compito da oggi sarà quello di evangelizzare non solo con la Parola, ma soprattutto amando gli altri.

L’altro grandissimo dono che ho ricevuto è stato quello di essere guarita dal rancore che provavo nei confronti di mia sorella. Non appena ho pronunciato le parole: “Via da me… il rancore per mia sorella!” ho cominciato a piangere a dirotto e, piano piano, in mezzo a tanto buio ho visto la luce dello Spirito Santo che mi liberava e mi riportava alla vita. Ora provo solo amore!

Sono stati tre giorni intensissimi e indimenticabili, con emozioni ed esperienze che porterò sempre come un tesoro nel mio cuore, e che rappresentano i “sampietrini” (come vengono chiamati a Roma i selci per la pavimentazione – n.d.r.) che metto, uno dietro l’altro, sulla strada che porta al Signore.

Parr. “S. Giuseppe” – Civitavecchia

Testimonianza di Anna

Faccio parte della Comunità Gesù Risorto da più di 6 anni e ora ne ho 16.

Il primo giorno, mentre il CNS ci chiedeva di invocare il Signore con tutte le forze, perché solo Lui ci può guarire, io l’ho fatto e sono scoppiata in un pianto dirotto. Avvertivo dentro di me una grande liberazione, ma non capivo ancora da che cosa; ma una sorella che è venuta a impormi le mani, e che non mi conosceva, mi ha detto che si trattava di un lutto che fino a quel momento avevo portato nel cuore. E infatti io conservavo un grande dolore per un mio amico, morto con un incidente stradale (per il quale ora ho deciso invece di pregare). La cosa che mi ha colpito maggiormente è che Gesù conosce le infermità più nascoste del nostro cuore e che vuole sanarle col balsamo del suo Spirito.

Io mi sono sentita amata in modo unico e speciale, tanto da sentirmi un tutt’uno con Lui.

Parr. “S. Francesco d’Assisi” – Villaricca

Testimonianza di Andrea

Non avevo mai partecipato a un Ritiro con la Comunità e avevo pregato tanto il Signore affinché si manifestasse con i suoi doni. E così è stato: il primo giorno ho cantato per la prima volta in lingue; adesso che ci ripenso non so se quello che dicevo in quei momenti avesse o no un significato, ma una cosa è certa, che dopo mi sono sentito libero, leggere e felice. Ma l’esperienza che ho provato il giorno seguente, durante l’Adorazione Eucaristica, è stata ancora più forte. Mentre mi veniva imposto l’Ostensorio, non ho capito più niente e mi sono abbandonato al grande amore che Gesù mi stava donando in quel momento, riposando nello Spirito. Al mio “risveglio” non potevo trattenere le lacrime di gioia e dentro di me è scaturito un pensiero, che desidero condividere con voi: io sto frequentando l’università e mi avvio a diventare biologo; ora per me è sempre stato difficile conciliare scienza e fede, ma con questa mia personale esperienza ho compreso che non è possibile spiegare ogni cosa solo con la ragione umana.

In quel momento c’era davvero Gesù, che mi ha imposto le mani. Non si è trattato di uno svenimento o di un calo di pressione, ma di qualcosa di fortemente spirituale.

Parr. “S. Giuseppe” – Caltanissetta

Testimonianza di Simone

Probabilmente ero più emozionato all’idea di rivedere gli amici con i quali avevo vissuto la GMG a Gross Gerau (in Germania) piuttosto che incontrare il Signore e fare esperienza di Lui. Però, appena entrato, il suo richiamo non ha tardato a farsi sentire: ho sentito nel cuore proprio la sua voce, che mi invita ad abbandonarmi a Lui e a non pensare ad altro. In realtà alle distrazioni piacevoli se ne era aggiunta una molto triste, cioè il rischio di un tumore per il papà della mia fidanzata, che ci era stato comunicato mentre eravamo in partenza per questo Corso. Potete immaginare il nostro stato d’animo; ma dal palco Roberto ha detto che il Signore invitava un fidanzato a non preoccuparsi per la fidanzata, perché ci avrebbe pensato Lui. Ci siamo abbracciati, ma… mentre stavamo per dirci qualcosa, ha aggiunto: “Ora smettila di pensare a lei e pensa solo a me”. Rimproverato direttamente dall’amore di Dio… quale rimprovero migliore?

Da quel momento è iniziato il “mio” Corso. Così la mattina seguente, mentre era incessante l’invito a usare i propri carismi, fidandosi solo di Dio, sono riuscito a cantare per la prima volta nelle lingue, che, nell’Adorazione del pomeriggio sono diventate poi una vera esplosione: forte dal cuore è sgorgata in me la voglia, anzi la necessità di proclamare Gesù Re e Signore della mia vita, superando ogni imbarazzo e sperimentando una vera liberazione.

Parr. “S. Maria dell’Addolorata” – Roma

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