DOVEVANO ESSERE GIORNI DI RIPOSO

Più volte avevo sentito mia moglie parlare in maniera entusiasta della Comunità e ogni volta che tornava da un incontro di preghiera, era euforica. Finché un giorno mi chiese di accompagnarla a Chianciano per partecipare al Convegno. Devo confessare che non mi feci pregare molto; decisi di andare con lei con la prospettiva di riposarmi e trascorrere tre giornate diverse dal solito.

Il primo giorno nella tenda rimasi allibito nell’osservare tutte quelle persone che si abbracciavano, piangevano di gioia, cantavano e lodavano il Signore. Il giorno successivo, accogliendo l’invito dei responsabili che erano sul palco, affidai nelle mani di Dio tutta la mia vita. Subito sentii posarsi sul mio capo delle mani; alcune persone cominciarono a pregare per me. Avvertii una strana sensazione; una specie di corrente e dei brividi attraversarono tutto il mio corpo; poi mi sentii pervadere da un grande benessere e da una profonda dolcezza. Volevo piangere, ma poiché mi vergognavo non lo feci. Il terzo giorno ero impaziente di ritornare al tendone, sentivo la necessità di pregare e di ringraziare il Padre per la pace e l’amore che aveva messo nel mio cuore.

Ero assorto in preghiera quando, nuovamente, alcuni fratelli mi imposero le mani, ma questa volta, rivivendo le stesse sensazioni di quella precedente, finalmente mi lasciai andare e scoppiai in un pianto dirotto che ebbe il potere di liberarmi da rimorsi e angosce che da tempo portavo dentro.

Ero pazzo come tutti, pazzo del Signore.

È difficile trovare le parole per spiegare cosa sia realmente accaduto, ma quello che con certezza posso dire è che anche io ora provo quella pace e quella serenità di cui mi parlava mia moglie al ritorno da ogni preghiera comunitaria.

Questa straordinaria esperienza di intimità con il Signore mi ha fatto sentire anche il bisogno di tornare alla messa domenicale: finalmente mi sono lasciato raggiungere da Colui che da sempre, con pazienza e ostinazione, mi cercava, mi chiamava per parlare al mio cuore.

Aurelio – Parr. SS. Sacramento – Roma

ANCHE AL DI FUORI DELLA COMUNITA’

Anche se non faccio parte della Comunità vorrei poter rendere testimonianza dell’immenso amore che Dio ha per tutti i suoi figli

Cominciai nel 2001 ad avvertire dei continui crampi alle gambe e difatti il valore ematico molto alto evidenziava la sofferenza muscolare. Però i successivi accertamenti diagnostici (doppler venoso, ecografia, radiografie) risultarono essere tutti nella norma, motivo per il quale il neurochirurgo, che anni addietro mi aveva operato per un’ernia al disco, mi prescrisse della fisioterapia posturale e dei massaggi. La terapia però non ottenne alcun risultato tanto che cominciai a zoppicare in maniera vistosa. Un altro specialista consultato, sospettando che la cicatrice dell’ernia asportata potesse avere un nesso con questa patologia, chiese altre analisi. Feci quest’altra indagine e proprio mentre ero in attesa del risultato ricevetti la telefonata di una sorella della Comunità Gesù Risorto, la quale come altre volte aveva fatto, chiese notizie della mia salute e aggiunse che insieme ad altri fratelli aveva pregato per la mia guarigione, poi mi fece una domanda: . Risposi: .

Nel giro di pochi giorni il dolore cominciò a scemare. Arrivò il responso dell’analisi: parlava di stenosi midollare; subito lo specialista mi chiese di sottopormi alla risonanza magnetica, indispensabile a suo dire, per affrontare l’ intervento chirurgico. Nessuno voleva credermi quando dicevo che non avvertivo più alcun dolore.

Alla fine mi arresi; mi sottoposi all’esame radiografico dal quale risultò che non c’era traccia della stenosi riscontrata in precedenza. Durante tutto il corso di questa malattia ho attinto forza dall’Eucarestia e dalla preghiera e ho sperimentato come la vita possa totalmente cambiare quando la si affida al Signore. Ringrazio tutti voi fratelli che avete pregato per me.

Angela – Roma

Nei 71 anni trascorsi della mia vita, più volte ho potuto sperimentare la vicinanza e la protezione potente del Signore. Da quando dodicenne sfuggii a morte certa per una mitragliata dei tedeschi, a quando, durante un controllo, non è stata più trovata traccia di una lesione al fegato, a causa della quale mi erano state date poche speranze di vita, e che mi aveva costretto a dover subire un’alcolizzazione. E che dire poi della forza che il Signore mi ha dato nel superare la sofferenza per la rottura di una gamba e di un braccio dovuti a una caduta? Ancora grazie al suo aiuto ho potuto affrontare altre ulteriori difficoltà. I medici, che periodicamente incontro per i controlli, mi ripetono che le mie condizioni di salute erano veramente pessime e che se oggi sono vivo è grazie all’intervento del Signore.

Sono tornato perciò in Comunità per lodarlo e ringraziarlo insieme con tutti quei fratelli che hanno pregato per la mia guarigione.

Antonio – Parr. S. Francesco Caracciolo – Maianella (NA)

Durante la preghiera venne annunciata la guarigione a una spalla destra e visto che soffrivo di una periartrite che mi impediva ogni movimento, mi faceva perdere forza al polso destro e non mi faceva dormire la notte, mi toccai subito la spalla destra sentendo un gran dolore.

Dopo la preghiera già muovevo il braccio destro come non facevo da tempo; non riuscivo a crederci e pensavo: .

Il giorno dopo al risveglio ho preso la macchinetta del caffè e nello stringerla forte, sono rimasta sorpresa; riuscivo a fare tutti i movimenti prima impossibili.

Il Signore aveva toccatoproprio me!

Antonietta

DUE GUARIGIONI IN UN GIORNO!

Mi chiamo Palmina e frequento la Comunità Gesù Risorto di Putignano da diversi anni. Voglio testimoniare oggi quello che Gesù ha fatto per me durante un Ritiro regionale che si tenne a Fasano nel novembre 2001.

Soffrivo allora di diversi mali, fra cui un dolore al ginocchio sinistro, dovuto ad osteoporosi, e artrosi deformante alle mani.

Quel giorno durante la preghiera, un animatore annunciò che una sorella stava guarendo alle ginocchia. Io non pensai assolutamente a me e cominciai a ringraziare il Signore dicendo: . A un tratto mi resi conto di avere la gamba destra poggiata per terra, mentre la sinistra era inspiegabilmente sollevata e sentii come se qualcuno mi stesse spostando le ossa del piede e della gamba. Sembrava che mi stessero operando, perché sentivo chiaramente (e lo ricordo ancora come se fosse oggi) che le ossa si muovevano. Cercai di poggiare il piede a terra, ma non ci riuscii e dovetti premere con le mani sulla gamba per farla poggiare per terra. In quel momento capii che Gesù aveva guarito proprio me e da allora non ho più avuto alcun dolore.

Ma non finisce qui, perché Gesù nella sua infinita bontà mi concesse quel giorno un’altra guarigione.

In passato ho vissuto per diversi anni in Lussemburgo con mio marito, e lì, a causa del freddo intenso, ho contratto l’artrosi deformante alle mani. Dal 1968 ero costretta a indossare dei guanti di notte e a volte dovevo riscaldare la caffettiera per poi tenerla bollente fra le mani (sempre con i guanti), per alleviare i dolori. Il medico a cui mi rivolsi mi prescrisse dei medicinali per rendere il dolore più sopportabile, dicendomi che questo era un problema che mi sarei portata dietro per tutta la vita, perché non esisteva e non esiste una cura adeguata. Purtroppo quei medicinali erano talmente forti che mi creavano problemi di stomaco e quindi preferivo, a volte, tenermi i dolori alle mani, piuttosto che compromettere lo stomaco e comunque non risolvere il problema.

Bene, da quel giorno del Ritiro regionale, non ho più avuto dolori neanche alle mani, le ossa mi si sono raddrizzate, non uso più i guanti e in casa non ho più neanche le medicine.

Lode e gloria a te Gesù.

Palma – Parr. “Ss. Cosma e Damiano” – Putignano

Da alcuni anni soffrivo di masteopatia fibrocistica, per la quale ero costretta a sottopormi all’aspirazione del liquido sebaceo ogni sei mesi. Non si tratta di un intervento complesso, ma tuttavia è sempre molto fastidioso ed io ero seriamente angosciata al pensiero di dover ripetere questa spiacevole esperienza; anche perché da alcuni giorni i dolori si erano fatti intolleranti, tanto da non potere sopportare nemmeno il più lieve sfiorare della maglietta, nonché del braccio e della carezza della mano.

Ma durante una preghiera comunitaria mi è stata annunciata la guarigione, da fratelli del tutto ignari, mentre avvertivo come il tocco della mano del Signore proprio sulla mia ciste. Lì per lì ho accolto la profezia con gioia, ma è stato al mattino successivo che mi sono accorta che indossare gli indumenti non mi provocava più alcun fastidio; e anche toccandomi e premendo con la mano non avvertivo più la presenza e la pienezza della ciste.

Da allora non ho avuto più bisogno di alcun intervento.

Agata – Parr. “Sacra Famiglia” – Patti

 

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