Lo Statuto Internazionale

La Comunità Gesù Risorto del Rinnovamento Carismatico Cattolico è stata riconosciuta come “Associazione internazionale privata di fedeli” dal Pontificio Consiglio per i Laici.
Il Decreto, che porta la data del 4 aprile 2010 (Pasqua di Risurrezione del Signore Gesù) è stato consegnato da S. Em. Cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del PCL al diacono Paolo Serafini, Presidente della CGR il 3 maggio 2010, nell’aula magna del Palazzo San Calisto (Città del Vaticano).

Cronaca dell’avvenimento

Il 3 maggio 2010 rappresenta sicuramente una data memorabile per la Comunità Gesù Risorto: il segno di una tappa fondamentale per la nostra storia comunitaria, perché è il giorno in cui riceve, da parte del Pontificio Consiglio per i Laici, il Decreto di Riconoscimento della Comunità stessa, con l’approvazione del proprio Statuto internazionale, atto che ne disciplina norme, competenze e attività.

Siamo a Roma, nel quartiere di Trastevere, precisamente in Piazza S. Calisto dove, nell’omonimo palazzo, ha sede il Pontificio Consiglio per i Laici.  È difficile descrivere a parole l’eccitazione che si scorge sui visi dei fratelli e sorelle che, alla spicciolata, arrivano nel cortile antistante lo storico e monumentale edificio, luogo dell’appuntamento.

Solo ieri eravamo a Fiuggi per partecipare al nostro ventitreesimo Convegno Internazionale, nel corso del quale era stata ufficialmente confermata la notizia dell’approvazione dello Statuto e abbiamo ancora negli occhi e nelle orecchie l’immagine e il vociare festoso di una immensa assemblea che, nel corso dei giorni, ai rinnovati annunci, ha sempre risposto manifestando il proprio gioioso compiacimento. Alberta Ricci, uno dei membri del CNS, ha dato la prima comunicazione il giorno dell’apertura del Convegno, suscitando nell’assemblea un vero boato di esultanza. Lei, dopo aver brevemente spiegato quali siano le competenze e le attività del Pontificio Consiglio, ha ripetutamente sottolineato che, grazie a questo riconoscimento, la Chiesa non solo prende atto della nostra esistenza, ci benedice e ci approva, ma dichiara che questo è un cammino di santificazione e che perciò va promosso, raccomandato, incoraggiato e propagandato.

È stata poi la volta del Vescovo mons. Gervasio Gestori, il quale ha prima manifestato con entusiasmo la sua soddisfazione di incontrare una Comunità che vede, di anno in anno, accrescersi numericamente e spiritualmente, e poi, davanti a questa novità dell’Approvazione pontificia, ha dichiarato testualmente: «Provo umile orgoglio di essere nella Chiesa, popolo di Dio, stirpe eletta, sacerdozio regale, gente santa». È però oggi, appunto 3 maggio, che il Decreto di Riconoscimento ufficiale sarà concretamente consegnato nelle mani del nostro Presidente, Paolo Serafini. Sono le 10,30 quando varchiamo il portone del palazzo e saliamo l’ampia scalinata che ci porta al primo piano, dove si trova l’Aula Magna nella quale si svolgerà la cerimonia. Ad accoglierci troviamo mons. Miguel Delgado che, con affabilità, ci mette a nostro agio, facendoci accomodare intorno a un tavolo a forma di ferro di cavallo. Siamo una cinquantina di fratelli: sono presenti alcuni Responsabili in rappresentanza delle dodici Nazioni che compongono la nostra sempre più grande famiglia comunitaria, alcuni Delegati diocesani italiani, alcuni Responsabili dei vari Sevizi internazionali e alcuni sacerdoti. Presente al completo il Comitato Internazionale di Servizio (CIS): nuovo nome indicato nello Statuto in sostituzione del preesistente Comitato Nazionale di Servizio (CNS). Affiancati ai 7 membri, fisicamente presenti, abbiamo avvertito, nello spirito, la presenza di due dei Fondatori: Giampaolo e Jaqueline, che, tornati alla casa del Padre, Lo avranno incessantemente pregato per il felice esito di quest’atto. Indossiamo tutti gli abiti delle occasioni importanti, consapevoli e orgogliosi di partecipare a un “evento storico” per la vita dell’intera Comunità. Come raccontare, come riuscire a rendervi tutti partecipi della gioia, della commozione, degli alterni sentimenti che albergano nei nostri cuori e che, resi quasi palpabili, saturano e rendono effervescente l’intero ambiente? All’ingresso di S. Em. il Cardinal Stanisław Ryłko, accompagnato dal Vescovo S. Ec. mons. Josef Clemens, parte il canto “È Signore e dà la vita”, intonato da noi tutti, e subito, come ci siamo poi raccontati, percepiamo una potente unzione dello Spirito Santo. Si scioglie così la tensione e finalmente scende in noi quella pace, quella pacata serenità che la solennità del momento richiede. Seguono i rituali saluti e la cerimonia ha inizio con la preghiera recitata in coro da tutti i componenti l’assemblea. Sediamo e Carmencita Serafini, una dei Fondatori della Comunità, legge il passo tratto dal Vangelo di Giovanni che narra dell’apparizione di Gesù ai discepoli la sera stessa della sua Risurrezione e del mandato che Egli affida loro: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi» (Gv. 20,19-23).

Al termine mons. Delgado dà lettura del testo ufficiale del Decreto con il quale il Pontificio Consiglio per i Laici sancisce il riconoscimento della Comunità e l’approvazione dello Statuto! Un fragoroso e caloroso applauso sottolinea e dà voce alla gioia che ognuno di noi sente di voler manifestare. La telecamera e la macchina fotografica immortalano l’evento del passaggio del documento dalle mani del Cardinale a quelle del nostro Presidente: alle loro spalle troneggia il dipinto di Gesù Risorto, portato appositamente dai fratelli del Servizio della Liturgia, a testimoniare la nostra appartenenza.

Placata l’eccitazione del momento, in segno di ringraziamento a Colei che è Madre di tutta la Chiesa, intoniamo il canto “Regina dei cieli” che, a mio avviso, commuove il cuore di tutti i presenti. Prende la parola il Presidente Paolo Serafini il quale, dopo aver citato i carismi “fondanti” della Comunità, la lode e l’evangelizzazione, fa un breve escursus storico degli anni trascorsi, durante i quali abbiamo constatato i progressi numerici e spirituali conseguiti dalla Comunità, grazie al prodigioso aiuto dello Spirito Santo. Davvero tante sono le benedizioni ricevute, per le quali mai dovremmo smettere di ringraziare Dio!

Dopo aver espresso il suo desiderio affinché questo Riconoscimento sproni tutti noi membri della Comunità a essere evangelizzatori ancora più solerti nel diffondere la conoscenza di Gesù Risorto, conclude ringraziando tutti i componenti del Pontificio Consiglio, per il paterno incoraggiamento e la sollecitudine con la quale l’Approvazione è stata concessa.

A seguire l’intervento di S. Em. il Card. Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio, che tra l’altro afferma che, con il canto iniziale, abbiamo portato il fuoco dello Spirito Santo nel palazzo e conclude sottolineando come da oggi inizi una tappa nuova per la nostra vita comunitaria, che riparte con il pieno convincimento che la Chiesa è con la Comunità, le dà credito e si fida di lei. Terminato il discorso, il Cardinale impartisce la benedizione finale, alla quale fa seguito il gioioso canto “Cristo, mia speranza”.

Le calorose strette di mano, i flash del fotografo e l’allegro brusio dei convenuti fanno da sottofondo allo scioglimento dell’assemblea. Ci rechiamo poi nella cappella adiacente, dove con il canto in lingue esprimiamo al Signore la nostra riconoscenza per quanto abbiamo vissuto in questa storica giornata. Insieme a mons. Delgado recitiamo il “Regina Coeli” e, usciti dalla cappella, andiamo in una sala dove ci viene servito un piccolo rinfresco, occasione che ci offre ancora l’opportunità di condividere la nostra gioia e di scambiarci opinioni ed emozioni. Nessuno cela più la soddisfazione che questo Riconoscimento procura. Coloro che materialmente si sono occupati della stesura del testo, quelli che ne hanno seguito l’iter per più di due anni, quanti ne hanno perorato la causa, oggi hanno raccolto il frutto di tanto operare. Tutti, spiritualmente uniti alla Comunità intera, facciamo festa e ringraziamo e benediciamo il Signore che ha scritto nei cieli per noi questa meravigliosa giornata. Amen, Alleluia!

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