“Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché Tu sei con me”

Per noi giovani dell’Emilia-Romagna è stato il primo Ritiro. Accolti presso la parrocchia “S. Pio X”, abbiamo avvertito fin dall’inizio della preghiera una forte presenza del Signore, che abbiamo invocato con il nome di “Abbà”, sentendoci parte del suo popolo; e Lui ha compiuto molte guarigioni interiori in noi.

Quindi abbiamo partecipato alla S. Messa, dove, in un bel momento di condivisione, ci siamo alternati con il coro parrocchiale; e, a seguire, abbiamo ascoltato con grande interesse sia la riflessione di Simona, sia la testimonianza di Francesco, che ha raccontato come, anche nei momenti difficili, Gesù ha riempito tutti i vuoti del suo cuore.

Nel pomeriggio l’Adorazione Eucaristica è stata presieduta dal nostro carissimo don Francesco Pio e tutti abbiamo presentato a Dio la nostra vita, anche scrivendo le nostre preghiere su post-it e deponendole ai piedi dell’altare. È stato un momento ricco di benedizione e il passo conclusivo, di Siracide 51,29, ci ha esortato a una lode incessante, senza vergogna umana, e a compiere le opere del Signore.

Rosa Piscopo

 

«Spesso noi giovani ci lasciamo coinvolgere dalla paura di affrontare le cose e dallo sconforto, magari ci convinciamo pure che il Signore non ascolta le nostre preghiere, o che non è presente in determinate situazioni; ma, con questo Salmo, Lui ci esorta a non temere, perché è sempre accanto a ognuno di noi, soprattutto nei momenti bui, e ci fa capire quanto ci tiene a noi e come ci accudisce.

In questo versetto voglio soffermarmi su un oggetto materiale, al quale Davide paragona il Signore, “il bastone”, che rimanda proprio al pastore di un gregge. Rapportandolo alla nostra vita: con il bastone possiamo appoggiarci (così è il Signore, che ci sostiene quando stiamo per cadere nella tentazione, nella tristezza, nelle incertezze e affanni della vita); con il bastone possiamo difenderci (così è il Signore, che ci protegge dal nemico, che ci fa da scudo, per tutelarci da ogni male e non lasciarci attaccare e coinvolgere dal peccato); con il bastone possiamo essere strumenti di guida per molti nostri coetanei, che sono allo sbando, perché non hanno ancora incontrato il Messia. È il Signore che ci chiama a questa missione e noi possiamo essere guida non solo per i giovani dell’Emilia, ma dovunque il Signore vorrà.

Se vogliamo che Gesù sia il nostro Pastore, dobbiamo comportarci come pecore appartenenti pienamente al suo gregge, che vuol dire che a ogni suo intervento deve corrispondere la nostra obbedienza e il nostro desiderio incessante di conoscerlo intimamente».

Simona D’Angelo

(Stralcio dall’insegnamento)

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