XXVIII CONVEGNO INTERNAZIONALE

COMUNITA’ GESU’ RISORTO

“Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono”

 

Fiuggi, 3 maggio

Tra poche ore saremo tutti di nuovo a casa, il Convegno sta terminando; abbiamo occupato il tempo a preparare valige, a lasciare le camere d’albergo cercando di non dimenticare nulla; siamo stati occupati fino a”poco fa”, in tante piccole attività, come non ci capitava da giorni, ma quando inizia la preghiera, entriamo subito in questo giorno con il giubilo nel cuore, con canti di gioia tenendo lo sguardo fisso alle cose del cielo e non a quelle della terra.11160645_663740627066056_2656245047442447304_o

Nella lode esprimiamo al Signore la gioia di essere stati ancora una volta convocati da Lui. E lui, attraverso la Sacra Scrittura ci parla, ci ammaestra.

 

Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio;

pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra.

Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!

Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.

Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria,

cose tutte che attirano l’ira di Dio su coloro che disobbediscono.

Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi.

Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca.

Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell’uomo vecchio con le sue azioni

e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore.

Qui non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.

Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza;

sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.

Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione.

E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!

La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali.

E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.(Colossesi 3:1-17)

 

In questa Parola c’è tutto un programma di vita per diventare santi, camminando nel mondo con il cuore rivolto alle cose di “lassù”. Anche se l’abbiamo fatto altre volte, consegniamo al Signore l’uomo vecchio, rinunciamo al peccato per ri-orientare la nostra vita a lui. Gli offriamo tutta la nostra incapacità a cambiare atteggiamento verso coloro che abbiamo perdonato con la bocca, ma verso i quali non siamo riusciti a modificare i nostri comportamenti.

Invochiamo lo Spirito Santo certi di ottenere la grazia di cui abbiamo bisogno per operare cambiamenti nella nostra vita.11174226_663758970397555_8050271443278340462_o

Al termine della preghiera ascoltiamo alcune testimonianze e poi partecipiamo alla Celebrazione Eucaristica presieduta da don Josè Camilo Arbelaez Montoja Parroco – di La Nina Maria – Medellin (Colombia), la cui omelia è riportata in questo sito.

 

 

Al termine della Messa, un ultimo saluto ai fratelli che abbiamo accanto e poi usciamo dalla tenda. Torniamo a casa, non sappiamo cosa ci chiederà il Signore ma una cosa è certa, come ci ricorda Papa Francesco, “tutti siamo invitati a uscire dalle nostre comodità e ad avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”.

Anna Salzano

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