Convegno Internazionale della Comunità Gesù Risorto (Fiuggi, 30 aprile- 3 maggio 2015).

Omelia di S.E. Mons. Gervasio Gestori, Vescovo emerito, durante la S.Messa del 2 maggio a Fiuggi.

Gv 14, 7-14
 
Mons. Gestori ha salutato, oltre ai presenti fisicamente a Fiuggi, tutti coloro che in contemporanea seguivano la celebrazione in streaming, attraverso il sito della Comunità, da casa ed in varie nazioni del mondo. Commentando il Vangelo del giorno (Gv 14, 7-14), ha detto: “L’Apostolo Flippo chiede a Gesù: ‘Mostraci il Padre e ci basta”. Questa richiesta viene fatta durante l’Ultima Cena, nella quale aleggiava un’aria di tristezza e di nostalgia, perchè gli Apostoli avevano capito che Gesù stava per lasciarli. Filippo pensa ad una strabiliante teofania, ad una manifestazione grandiosa  di Dio, come nell’Antico Testamento, tra lampi di luce, tuoni e clangore di tombe angeliche.11204988_663621000411352_6551832586448550156_n
Gesù, invece, gli fa comprendere che non aveva capito: ‘Filippo, chi vede me vede il Padre!’ Oggi anche noi tante volte sentiamo questo stesso bisogno di Filippo. Vorremmo vedere, vorremmo toccare e sentire l’onnipotenza del Signore, affinchè ci liberi dalla nostra depressione, dalle malattie, dai problemi, dal dolore. Vorremmo “toccare” qualcosa di concreto… Da una parte, tale curiosità può anche essere qualcosa di positivo, può costituire un sano desiderio di bene. Però, dall’altra, è un qualcosa che vorrebbe liberarci dalla fatica della fede, dalla fatica di credere. Proprio considerando questo, Gesù ha detto: ‘Beati quelli che, pur non vedendo, crederanno‘.
Se crediamo che Gesù è risorto, Lo vediamo con gli occhi della fede, con la mente e con il cuore. Dunque la giusta richiesta da farGli è: ‘Concedici, o Gesù, occhi spirituali, per vedere la Tua presenza, una fede forte che ci faccia compiere le tue opere e riversa il Tuo amore misericordioso sulla nostra vita, sulle nostre miserie e sui nostri peccati!…
Il tema di questo XXVIII Convegno della Comunità Gesù Risorto, ‘Questo sono i segni che accompagneranno quelli che credono‘, ci fa riflettere, appunto, su tali segni. Essi sono gli effetti straordinari che seguono l’annuncio del Vangelo, secondo la promessa di Gesù, che non viene mai meno. Nella prima lettura di oggi si racconta di Paolo e Barnaba, che predicano ad Antiochia di Pisidia (Turchia attuale), con effetti straordinari e numerose conversioni, tra la moltitudine di persone che stavano ad ascoltarli.
La gente è affascinata dalla Parola di verità che essi annunciano. Quelle persone avevano bisogno di ascoltare la  Parola viva, di speranza e di perdono. La gente abbraccia la fede e vede i segni portentosi compiuti da Paolo e Barnaba, ma i giudei di quel luogo sono invidiosi e sobillano alcune donne importanti della città, per farli cacciare. È, in realtà, il demonio che lavora, perchè scontento della salvezza in Cristo, portata ai cittadini di Antiochia.
Oggi il demonio agisce allo stesso modo, non va dove già si trova il male, ma va in quei luoghi dove si crede in Dio e si opera il bene – monasteri, seminari e comunità ecclesiali – per tentare le persone ed allontanarle da Gesù. Comunque, se siamo tentati, vuol dire che siamo nel cammino del Signore, non gradito al diavolo. Anche adesso vi sono segni evidenti della presenza di Gesù in mezzo al Suo popolo, perchè Lui continua ad operare prodigi in nostro favore.11155012_663560337084085_8737797544904924598_o
Leggevo tempo fa un articolo di un noto sociologo, che spiegava di aver partecipato allo scorso Triduo Pasquale e che,  girando per le chiese e partecipando alle processioni, aveva notato quanto fossero affollate e come la gente dimostrasse grande fervore spirituale. Addirittura descriveva con stupore le interminabili file per ricevere l’Eucarestia.
Questo sociologo concludeva poi l’articolo elencando quali possano essere, secondo i parroci interpellati a riguardo, le possibili ragioni di tale rinascita religiosa. Il primo motivo è certamente la forza con cui l’attuale Pontefice, Papa Francesco, ha rivitalizzato la dimensione popolare della fede. La seconda ragione sembra collegata al bisogno di affermare un’identità religiosa cristiana, invocando la protezione del Signore contro l’estremismo islamico dilagante, che sta terrorizzando il mondo intero.
Ritengo, tuttavia, che la ragione più probabile, per la quale la gente stia tornando alla fede, è quella relativa all’individualismo imperante, all’egoismo, che poi finiscono per isolare le persone, creando vuoto interiore e paure. La gente si trova priva di risposte alle domande fondamentali sulla vita, senza coraggio e senza forza. Perciò torna al Signore. Gesù in croce è la bandiera dei Cristiani ed il grande segno che ci accompagnerà sempre.
Il buon ladrone si convertì vedendo come moriva Gesù ed anche il centurione, al quale era stato ordinato di controllare che il supplizio della 11154690_663562347083884_2421276982424017698_ocrocefissione si svolgesse secondo le regole imposte dal diritto romano, si convertì dopo aver visto Gesù morire. Per questo, scendendo dal Calvario, si batteva il petto e diceva: ‘Veramente costui era Figlio di Dio!
E, dunque, ad ogni uomo che crede di non essere compreso e di essere solo ed abbandonato, io dico: ‘Tu che stai soffrendo, guarda alla croce di Gesù, perchè Gesù ti è vicino, ti accompagna e vuole che tu abbia fiducia in Lui, che ti ha salvato.‘ Ed ancora, consideriamo che l’altro immenso segno di Dio é proprio la resurrezione di Gesù. Gesù Risorto, di cui questa Comunità porta il nome e di cui vuole esercitare il carisma, è il piú autentico segno di Dio, di perdono e di pace. Che gioia credere in Gesù Risorto!”
Myriam Ramella
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