Dai “Testimoni di Geova” ai “testimoni” di Gesù Risorto

Nata da una famiglia cattolica non praticante, in passato sono stata una persona completamente diversa, nel vestire, nel parlare, in tutto il mio modo di essere: ero una donna in carriera, piena di ambizioni, il cui unico scopo era raggiungere il ruolo più alto nell’azienda per la quale lavoravo. Dopo tanti sacrifici diventai “area manager” del Centro Italia e cominciai a viaggiare rimanendo a lungo lontana dalla famiglia. Il mondo che avevo intorno però mi disgustava, pieno di gente senza umanità, che pensava solo ad alzare i fatturati; così, dopo un po’ di travaglio, decisi di lasciare quel lavoro, provando una grande liberazione.

Purtroppo però in quel periodo incappai in una Congregazione dei Testimoni di Geova e finii per far parte del loro gruppo, nel quale per tre anni “studiai” la Bibbia. Dico “studiai” perché per me altro non era che un libro di storia; non potevo entrare infatti nell’ascolto profondo dello Spirito Santo, che a quell’epoca era per me un illustre sconosciuto. A un certo punto mi fecero chiaramente capire che, se non mi fossi fatta battezzare, nella loro fede, non solo non avrebbero avuto più nulla da insegnarmi, ma addirittura che il Signore non sarebbe stato con me!

Andai fortemente in crisi e, pregando, gridai al Signore: «Se questa non è la mia strada, fammelo capire e portami via da qui!». E così avvenne.

Però non conoscevo nessuno della Chiesa Cattolica, dalla quale mancavo da tanto tempo; ma il Signore, che è grande, mi fece conoscere un gruppo di credenti, attraverso i quali mi riavvicinai al sacramento della Riconciliazione. La prima volta non feci che piangere e il sacerdote mi incoraggiò dicendomi: «Vai, figlia mia, la tua chiamata è forte!».

Non immaginavo ancora quale progetto Gesù aveva per me, per farsi conoscere e amare con tutto il cuore, tutte le forze, tutta la mente.

Di lì a poco conobbi una sorella della Comunità Gesù Risorto che mi invitò ad andare con lei. La preghiera mi avvolse come un grande vortice: ero frastornata, piangevo, mi sentivo in paradiso… sentivo realmente la presenza di Dio che mi diceva: «Il tuo posto è qui!».

I Responsabili, che pregarono per me, sentirono la stessa cosa.

In passato avevo sempre visto la mia mano e quella del Signore vicine, ma che non riuscivano a congiungersi… oggi sento che la mia mano è nella sua, realmente viva attraverso le mani di tutti i fratelli che mi hanno accolto. E come è meraviglioso sentirsi uniti, in comunione, alla presenza dell’Altissimo, per condividere le sue meraviglie!

In ogni preghiera comunitaria ho fatto esperienze nuove, che piano piano mi hanno portato a sentire la potenza di Dio e come Egli agisce in me. Lui mi ha graziato: anche facendomi dimenticare quelle interpretazioni bibliche; oggi infatti non leggo più la S. Scrittura come un libro di storia, bensì con “gli occhi del cuore”. Alcuni versetti particolari oggi mi trafiggono da parte a parte, portandomi a una commozione intensa, profonda e facendomi fare veramente “esperienza” della Parola di Dio!

Il Libro Sacro è diventato la cosa più importante della mia vita, perché è Dio che mi parla. Grazie, Signore, per avermi chiamata in questo cammino di verità; convertimi ogni giorno, fammi essere fedele sempre e fa’ che io possa amarti e servirti tutti i giorni della mia vita.

Maria – Parr. “San Giuseppe” – S. Marinella

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