Fino a pochi anni fa lavoravo nel mondo dello spettacolo, dove le luci e i divertimenti erano sempre uniti a una grande sensazione di vuoto, solitudine e dolore, utili solo a sprofondarmi in un cammino che non portava da nessuna parte; anzi, portava alla perdizione. In quel periodo non sapevo assolutamente che cosa significasse essere riempiti dall’amore di Gesù.

Nel ‘91 una collega parlò a me e ad altre della Comunità Gesù Risorto e ci condusse a un incontro di preghiera. Le mie amiche rimasero indifferenti o infastidite, io invece ne rimasi colpita, ma non fino al punto di farmi prendere una decisione. Ci tornai 10 anni dopo; ricevetti l’effusione e partecipai al mio primo Convegno.

Inizialmente però non stavo bene, anzi ero disturbata da alcune situazioni che mi procuravano solo una gran voglia di scappare via.

Il giorno che cambiò radicalmente la mia vita fu quello dell’Adorazione Eucaristica, quando la mia persona è stata completamente travolta da un amore a me sconosciuto, sconvolgente e unico: l’amore di Gesù.

Il Santissimo stava per entrare nella tenda del Convegno. Io ero sempre più combattuta, infastidita e smaniosa di andarmene, quando il Signore, nella sua maestà e grandezza, si è manifestato in modo sconvolgente. Provo a trascrivere quello che ho provato, ma vi assicuro che non è facile esprimere un’esperienza così forte. Improvvisamente, al posto dell’ostensorio, ho visto il corpo vivo di Gesù, fatto di luce, che camminava in mezzo a noi, fino a raggiungere l’altare.

Non solo ho visto Gesù, ma sono stata invasa e riempita di un amore ineguagliabile, immenso, in una sola parola divino, che non era rivolto solo a me ma all’intera Comunità.

Inizialmente pensavo che tutti lo vedessero, ma dopo aver chiesto conferma a una sorella vicina a me, mi sono resa conto che non era così.

Subito mi sono inginocchiata, non riuscivo a stare in piedi di fronte al Re dei re e gli ho chiesto perdono per la mia passata incredulità e per le mie miserie. Dai miei occhi è iniziato, più che un pianto, un fiume di lacrime miste a una gioia inimmaginabile, che non riuscivo a trattenere, tanto impetuosi e avvolgenti erano l’amore e la visione di Gesù.

Questa esperienza mistica è durata tutto il tempo dell’Adorazione. Anche quando l’ostensorio era sull’altare, al suo posto vedevo chiaramente la figura di Gesù e l’amore che mi inondava non lasciava spazio a nessun sentimento o pensiero che avevo avuto precedentemente, ma mi trasportava in un mondo a me completamente sconosciuto. In quei momenti penso di essere stata in Paradiso con il Signore. Il mio corpo non lo sentivo più e quell’amore celestiale riempiva ogni particella del mio essere.

La mia esistenza da quel giorno è stata completamente stravolta. Cose che prima erano di mio interesse adesso non contano assolutamente nulla; da quel meraviglioso incontro d’amore con Gesù non c’è situazione o problema che non sia riuscita a risolvere grazie al suo aiuto. Anche la mia persona è stata rinnovata ed è rinata a vita nuova. Ora il Signore è tutto per me, la vita di prima adesso mi sembra inutile e priva di ogni prospettiva, una vita… morta.

Sono risorta con Lui. Lo amo immensamente, il mio cuore l’ho donato a Lui, ma è stato Lui il primo che si è donato a me, senza chiedere niente in cambio, perdonando tutti i miei peccati e facendomi conoscere quanto è grande la sua misericordia.

 

Giuliana

Parr. “San Benedetto” – Pomezia

Share This