Roma, 16 Ottobre 2016

“Non c’è promessa non c’è fedeltà che in Te” recita il canto di apertura dell’incontro, e infatti il Signore non tarda a farsi sentire con la potenza e il fuoco del Suo Santo Spirito, manifesti nei volti gioiosi dei fratelli già fin dall’accoglienza, durante la quale vengono presentati i nuovi delegati diocesani di settore (…).foto-21-10-16-06-43-09
Durante la preghiera di lode il Signore ci chiede solo di abbandonarci al suo amore per lasciare passare il fiume di grazie e benedizioni per trasformare le nostre vite a sua immagine. “Lascia cadere dalle tue spalle il mantello pesante delle convinzioni che ti sei costruito” è la parola profetica che Gesù rivolge ad ognuno di noi, annunciata da una sorella che anima la preghiera e che viene poi confermata da un passo biblico. Il profeta Baruc esorta il popolo di Israele a togliersi le vesti del lutto e dell’afflizione e a rivestirsi dell’uomo nuovo, camminando nella luce, gioia e amore di Dio, prendendo il serio impegno di lasciarsi umilmente e docilmente plasmare da Lui. Così attraverso l’imposizione delle mani da parte dei fratelli responsabili, Gesù viene a guarire le nostre ferite e a parlare ai cuori di ognuno secondo la propria condizione spirituale.
14666048_930105627096220_6860360838998959689_nTerminata la preghiera inizia l’insegnamento della sorella delegata diocesana Giovanna Sinatra che ci fa entrare nel vivo dell’azione trasformatrice di Cristo che avviene nelle nostre vite proprio attraverso il cammino di crescita, un cammino al quale siamo stati chiamati direttamente e personalmente da Dio, il quale, riponendo immensa fiducia nel suo popolo, nutre il desiderio profondo di trasformarlo e formarlo affinché diventi degno ministro e amministratore del Suo regno e fedele annunciatore del Vangelo.

La crescita è, dunque, la palestra dei carismi ed il punto di partenza per uscire da noi stessi e volgere il nostro sguardo al fratello che Gesù ci mette lungo il cammino della nostra vita quotidiana, bisognoso di ricevere l’amore di Dio.

E’ il riflesso della beatitudine già sperimentata dai Dodici riuniti insieme a Maria nel Cenacolo, nel quale ricevettero la forza dello Spirito Santo per uscire e annunciare il Signore. In questi tempi difficili, come dice Papa Francesco, Dio ci chiama ad un annuncio di speranza e chiama ognuno di noi, senza delega alcuna a terzi, e a toglierci quell’aurea negativa e lamentosa che non si addice a coloro che hanno familiarità con la parola di Dio.foto-21-10-16-06-43-34
Altrettanto intenso, e di profonda intimità, è stato il momento dell’adorazione eucaristica durante la quale Gesù ci esorta a confermare il nostro “Si” alla sua volontà nella nostra vita e a farci pane spezzato per i nostri fratelli. Viene messa un cesta ai piedi del Santissimo e, mentre i canti lodano a Dio, il suo popolo si prostra ai suoi piedi donando a Lui ciò che ancora può essere d’ostacolo nel cammino spirituale, come vizi, idoli, ecc.
Il sacrificio eucaristico celebrato a chiusura dell’incontro è il culmine della beatitudine sperimentata in questa giornata di grazia, beati coloro che hanno creduto alla Sua parola. Donaci un cuore nuovo, Signore, per essere attenti ai bisogni dei fratelli e portare a loro il tuo amore e la tua gioia.

Mariana

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