Siamo purtroppo all’ultimo giorno del nostro convegno. La fatica fisica ormai si fa sentire, ma sono stati bellissimi i tanti momenti di esperienza di Dio e d’incontro e condivisione con i fratelli, che abbiamo vissuto finora. Sono proprio quei momenti che ci ripagano di ogni stanchezza e ci danno la forza per tornare alle nostre comunità rinnovati.

Ci accogliamo reciprocamente ben prima dell’inizio ufficiale e siamo pronti per iniziare la grande preghiera universale che caratterizza l’ultimo giorno del convegno. E buon trentesimo compleanno alla nostra Comunità Gesù Risorto! Ora però vogliamo festeggiare Gesù e la Sua presenza in mezzo a noi. Meraviglioso, meraviglioso sei, o Signore. Vogliamo fare una grande festa a Gesù Risorto per l’amore che ha messo nei nostri cuori. E Lui ci parla ora e ci dice: “Quanto ti amo, quanto sei prezioso per me'”

Foto 01-05-17, 09 39 53Innalziamo a Lui una grande preghiera nelle lingue, che entra nel cuore di Dio e che porta anche noi, come una corsia preferenziale, diretti nel Suo cuore…una lode potente che raggiunga tutta la Terra…che ogni essere vivente, ogni uomo, ogni donna lodi il Signore. Sentiamo che anche la Chiesa del Cielo si è unita a quella della Terra per una grande lode a Gesù Risorto. Ora vogliamo vederlo, vogliamo toccarlo e ricevere da Lui la gioia del cuore. Solo per Te, Gesù, il nostro canto, il nostro applauso, la nostra fede, l’entusiasmo! Gesù Risorto, hai dato la vita per me e per me sei risorto!

Sentiamo che in Cielo c’è una grande festa per noi e che anche gli angeli e tutti i beati lodano con noi il Signore. Desideriamo che questa nostra lode faccia crollare tutti i muri dell’indifferenza, del non amore, della solitudine di coloro che ancora non credono in ogni parte del mondo…una lode cosmica, che si diffonde nell’intero universo… una lode che proclama il Nome e la santità di Gesù, che attragga nella salvezza ogni vivente! Questa è la gioia del nostro cuore: che tutto il mondo ti ami e proclami che Tu sei il Signore e che anche le cose materiali, che non hanno voce, proclamino attraverso di noi che Tu sei Dio ed il Signore! Che coloro che non hanno voce, che sono troppo deboli, proclamino attraverso di noi che Tu sei il Signore!

C’è potenza in questa lode in lingue, potenza di grazia e di adorazione davanti a Gesù Risorto, che attira i nostri cuori…il Signore ci sta riempendo di Sè, del Suo amore, della Sua misericordia, per portare Lui e tutto ciò nelle nostre case, nelle nostre comunità, alle quali stiamo per ritornare. Chiediamo a Gesù di toccare anche i fratelli che stanno seguendo la preghiera in streaming da casa…

Gesù ci sta trasformando in questa preghiera, perchè sa che noi torneremo alle nostre case e ci fa una profezia forte: “Tu sarai me nel mondo e dovunque andrai. Sarai me per i tuoi fratelli ed insieme a loro sarai Gesù Risorto “. E ci manda anche il passo da Ef. 4, 14-22, quello dello Spirito che ci rafforza potentemente nel nostro uomo interiore e ci concede di conoscere l’amore di Dio, che sorpassa la nostra intelligenza…
O Signore, noi pieghiamo le ginocchia di fronte al mistero di questa Parola, al Tuo amore, alle benedizioni ed alle meraviglie che hai compiuto per noi in questi trent’anni. Riempici di Te, per conoscere l’altezza, la lunghezza e la incommensurabile profondità del Tuo Amore!

Gesù con questa parola vuole darci una carica, una potenza per annunciare a tutto il mondo che Lui è vivo. Donaci la Tua unzione! Il Signore può fare moltodi più di qualsiasi cosa gli chiediamo…E Lui ci risponde: ” Non temere. Tu sarai me nel mondo”.
C’è tanta gente in attesa della salvezza, alcuni non lo sanno neppure, ma tutti attendono questo annuncio di vita. Però Gesù non obbliga nessuno di noi ad essere missionari della Sua Parola. Ci invita ad andare e ci chiede: ” Vuoi andare nel mio Nome, a portare salvezza ai tuoi fratelli? Vuoi essere me nel mondo? Io ti prometto che la casa in cui entrerai sarà benedetta, perchè io sono con te e santa sarà la terra su cui camminerai, perchè porterai Me. Tu sarai strumento di salvezza.” E noi cosa rispondiamo? Ma Lui stesso ha messo un grande desiderio dentro al cuore di ciascuno di noi, che ci fa rispondere: “Eccomi, manda me!”

Perciò ora invochiamo lo Spirito Santo, affinché ci unga e ci doni la forza del mandato.
Gesù ancora ci parla, mentre il nostro cuore arde per la Sua Presenza: “Io vi benedico e vi consacro, o cultori del Mio Nome!” Gesù ci sta rivestendo di potenza, sta versando sul nostro capo l’olio della consacrazione della missione, ci donando la forza e le armi necessarie per compiere la Sua opera. “Va’ -ci dice di nuovo – va’ nelle periferie, da chi non ha niente, va’ nelle carceri, va’ da quelli che aspettano il mio amore…”.

Sentiamo che Gesù opererà potentemente dove andremo e che tanti Suoi figli torneranno a Lui, ma noi dobbiamo chiedergli di non stancarci di annunciare la Sua Parola né di dimostrare con le azioni della nostra vita che Lo seguiamo veramente.

Foto 01-05-17, 10 23 38Poi imponiamo le mani sulla bandiera del Camerun, dove a giugno la Comunità farà la prossima missione, questa terra bellissima ma tanto travagliata. Dopo preghiamo anche per tutte le nazioni dove la Comunità è presente e per quelle in cui l’annuncio carismatico della salvezza rinnoverebbe l’antica fede cristiana oggi molto debole, per quelle in cui vorremmo andare ad annunciare Gesù …Grazie, Gesù, Tu hai vinto e sempre vincerai! Nel tripudio del canto finale, nella danza dei fratelli esultanti, si conclude la preghiera.

Ed ora una pausa prima della S.Messa. La Celebrazione Eucaristica odierna è presieduta da Don Stefano Ranfi, parroco a “San Tarcisio” in Roma e concelebrata da numerosi sacerdoti della Comunità. La Messa è trasmessa in diretta streaming sul sito della Comunità.

Don Stefano ci saluta e ci augura a tutti noi che possiamo sentire nel cuore nuovamente quell’amore che ci condusse la prima volta a Lui ed in Comunità. Prega per coloro che si sono allontanati da questo amore e per quelli che ancora non lo hanno incontrato.” Al momentodell’atto penitenziale, Don Stefano prega così: “Sangue di Gesù , scendi su di noi ed apri i nostri cuori, perdonaci e lavaci…cosicché anche noi possiamo perdonare tutti coloro che ci hanno ferito e che ci hanno fatto del male nella vita. Sciogli ogni catena e la tua Croce ci liberi da ogni male…”.

Seguono la Prima Lettura, che propone il racconto della creazione in Genesi 1 ed il Sal. 89, con il quale chiediamo a Dio: “Rendi salda, o Signo, l’opera delle nostre mani” , ringraziandoLo per tutto ciò che ci ha dato, per la Sua bontà e provvidenza.

Il Vangelo di oggi è tratto dal capitolo 13 di S. Matteo, laddove l’Evangelista racconta di Gesù a Nazaret. Venuto nella Sua patria, Egli insegnava nella sinagoga con autorità, ma lamgente rimaneva stupita e si chiedeva da dove Gli venosse la Sua sapienza e come facesse a compiere miracoli. Infatti queste persone erano incapaci di guardare a Lui come il Figlio di Dio. Per loro, abbarbicati ad una mentalità ristretta ed esclusivamente terrena, era solo il figlio del carpentiere, quelli di cui conoscevano la madre ed i parenti. Perciò si scandalizzavano di Lui. Gesù stesso, amareggiato per questa loro incredulità, non fece molti miracoli in mezzo a loro.

“Dio ha creato l’uomo come comunità e comunione, ha creato la molteplicità. Se fosse rimasto solo, sarebbe stato egoista, ma ha fatto l’universo e persino Lui è Trino, non è solo! Ha voluto creare la comunione perché fossimo di supporto gli uni agli altri. E neppure ha creato la donna inferiore o superiore all’uomo, ma uguale a lui. Nella sua essenza, inoltre ,ciascuno di noi appartiene esclusivamente al Signore e questo significa che nessuno di noi è solo neppure se non ha una famiglia. Siamo sempre con Lui e con la Chiesa, con la Comunità che sta già in Cielo, di cui siamo già parte.

Perciò nei momenti di buio e di difficolta, quando ci sentiamo infilzati sulla Croce, pensiamo che non siamo soli, che Gesù è lì vicino a noi e che Lui è morto, ma poi è risorto per noi ed anche noi ora possiamo risorgere con Cristo. Lui non ci ha lasciato nella morte! C’è comunque un però. I compatrioti di Gesù non capivano da dove gli venissero quella sapienza sconfinata ed i miracoli che compiva. Noi non dobbiamo, a nostra volta, credere che Dio sia solo una macchina per risolvere i nostri probelmi, che Lui è il Santo, il Potente che ci darà la forza per vivere e che ci ha già dato persino Suo Figlio Gesù!

Foto 01-05-17, 12 50 32Dobbiamo credere nella fede che la potenza di Dio, i carismi e l’amore salveranno questo mondo di oggi, più pagano di quello di duemila anni fa, allorché il cristianesimo iniziò a diffondersi. Ci sono teologi oggi che pensano che i carismi di quell’epoca fossero eccezionali e che Dio li concedesse solo per stabilire la Chiesa. Vediamo invece quanto ne abbia bisogno il mondo di adesso. Allora non vergognamoci di usarli, di parlare nel nome di Gesù, di manifestarci come cristiani. Dobbiamo anche credere nei miracoli e chiedere a Dio di operarli, poiché a Lui “nulla è impossibile “, come disse l’angelo a Maria.

E nei sacramenti Dio ha racchiuso tutta la Sua potenza di grazia e di vita e ce la vuole donare per la nostra salvezza. Dobbiamo crederci fortemente.” Poi Don Stefano, a tale proposito , ci racconta tre episodi della sua vita sacerdotale che lo dimostrano. E così ci dice Giuseppe, neonato, il suo pronipotino, che stava morendo per un difetto ad un ventricolo cardiaco. Gli ha impartito il battesimo, con la certezza che non sare morto. Ora ha sei anni ed è vivacissimo. E poi ecco la storia dì Myriam, anche lei già in coma appena nata con un solo ventricolo. Battezza anche lei, con una siringa, infilando la mano nell’incubatrice. Ora è una splendida bambina, che si muove, canta e sorride.
E Don Stefano chiude con la vicenda di un’altra ragazza, in coma dopo aver respirato a lungo monossido di carbonio. Don Stefano le dà l’unzione degli infermi e le dice in un orecchio: “Torna alla vita nel nome di Gesù “. Lei si riprende ed anni dopo fa sapere a Don Stefano che, sebbene in coma, aveva udito la sua voce che la richiamava alla vita nel nome di Gesù.

Dunque, l’invito è a credere nella potenza di Gesù, che oggi arriverà a noi, ai nostri cari ed anche a quelli che abbiamo lasciato a casa. Don Stefano chiude la sua omelia invocando l’aiuto di S. Giuseppe, di cui oggi ricorrenla festa liturgica, affinché lui, uomo umilissimo e nascosto, ma patrono della Chiesa universale, apranuna strada per chi non ha lavoro, perché esso è dignità per l’uomo.

Dopo la comunione ringraziamo il Signore per le meraviglie che abbiamo vissuto in questi quattro giorni e gli chiediamo di continuare ad operarne anche ora tra noi, di toccare i malati, che con la forza dell’Eucarestia che abbiamo ricevuto possiamo guarire. Viene fatta una speciale preghiera per tutti i bambini, specialmente per quelli malati, e poi per le mamme e per tutte le donne che desiderano divenire madri. Tutta l’assemblea ha imposto le mani su di loro e pregato con tutte le forze. “O Signore, Tu hai sempre avuto un debole per i bambini. Guarda ora a questi tuoi figli più piccoli!”

Riceviamo poi la solenne benedizione finale.

È ora il momento dei ringraziamenti e dei saluti. È finito, questo convegno, e ci diamo appuntamento al prossimo anno….ma ora inizia il “convegno” nelle nostre case, nelle nostre comunità, nel mondo…Alleluja, Signore Gesù!

Myriam Ramella Cascioli

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