Oggi è l’ultimo giorno e la stanchezza un po’ si fa sentire. Però sappiamo che quello che riporteremo a casa spiritualmente ha un valore infinitamente superiore ad ogni sacrificio o disagio che possiamo aver subito. Stamattina concluderemo, come sempre, questo nostro 32esimo convegno con una grande Preghiera Universale, cioè con una preghiera di lode a Dio, in cui la Comunità intende idealmente coinvolgere tutto il mondo e l’universo intero. Ci sarà quindi la S. Messa.

Molti fratelli sono dispiaciuti che il convegno si concluda, ma bisogna pur scendere dal Tabor, ovvero rientrare nella nostra quotidianità! È lì che va riportata la ricchezza di grazia che abbiamo acquistato in questi giorni di paradiso, a tutti quelli che non hanno potuto venire a a Fiuggi ed anche a chi è ancora lontano da Gesù.

“Non con potenza, nè con forza, ma con lo Spirito di Dio. Mia forza e mio canto è il Signore “… Ecco il canto iniziale della preghiera e noi tutti a ballare. “È Lui la salvezza mia….”. Questo celebriamo, che il Signore è la nostra salvezza. Però non ci basta. Siamo troppo contenti di poterLo lodare, é perché un giorno Egli ha tirato fuori ognuno di noi dalla fossa oscura in cui si trovava, che adesso passiamo a “Alabaré” …Eh sì, con lo Spirito di Dio qualunque monte, qualunque ostacolo “se moverá” ed il mondo intero si salverà!

Ci segnamo ora con il Segno della Vittoria, il Segno della Croce, davanti al quale trema l’inferno ed esulta il Cielo. “Mia roccia Tu sei, Signore….con tutto il cuore e le mie forze sempre io Ti adorerò…..Popoli tutti acclamate al Signore… Canto di gioia per quello che fai, Signore, per sempre con Te resterò…..Non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te!”. Il canto Popoli Tutti rende perfettamente il nostro desiderio di esprimere la nostra infinta gioia in Lui per il Suo amore e la Sua fedeltà, che vogliamo trasmettere a tutto il mondo. Che il mondo , che l’universo intero riconosca che il Signore è Dio! Tu sei, Gesù, il Dio Fedele e le Tue promesse si compiono sempre.

Tu sei il Dio della nostra gioia, della nostra pace. Che tutti i popoli Ti riconoscano e Ti adorino! Tutto di noi si prostra davanti a Te per adorarTi, per darTi gloria. Tutto quello che vogliamo è entrare nella Tua verità, nella Tua fedeltà ogni giorno di più, portando con noi tutti i popoli. È questo anche il Tuo desiderio.

Eleviamo a Lui un grande canto di amore e di appartenenza, il canto della sposa che attende, che spera, che dice: “Vieni, ti amo!… ” Intanto cresce maestoso e profondo il canto in lingue, che esprime un messaggio più alto e sublime rispetto alle parole che potremmo dirGli, che manifesta questo amore. Io ti amo e Tu mi ami. Questa realtà, ovvero che Tu mi ami, è la cosa più sicura della mia vita…io Ti appartengo e Tu mi appartieni, Gesù. Te lo dico nelle lingue…

Chi ama è da Dio, perché Dio è amore e chi ama ha conosciuto Dio. L’amore di Dio è ora su ciascuno di noi e con noi sta pregando ed intercedendo Maria: “L’anima mia magnifica il Signore…”. Maria lo loda per le Sue opere, per le Sue benedizioni ed il Signore si sta chinando su ciacuno di noi. Noi, grati, sentiamo questo amore in cui il Signore ci sta immergendo, che è come un nuovo liquido amniotico…Gesù ci sta facendo rinascere. Lo Spirito Santo ci sta rigenerando . È un momento molto forte, in cui il Signore sta parlando ai nostri cuori. Oggi è la domenica della Misericordia, la misericordia di Dio su ciascuno di noi”!

“Ama – ci dice il Signore – perché chi ama è nell’Amore”. Ora questo amore Glielo vogliamo chiedere. Che venga, che ci investa con la Sua forza creatrice, con la Sua dolcezza. Da soli non potremmo mai farcela. “Santo Spirito di Dio, toccaci, vieni in noi, rinnova il nostro cuore in santità!”. Mentre cantiamo, chiediamo al Signore di accoglierci ed ancora guarire il nostro cuore, perché possiamo diventare santi, santi con Lui. “Oggi riempio il vostro cuore della mia Misericordia e ne uscirete da qui colmi. La porterete per Me a tutto il mondo”, ci dice Gesù.

O Spirito, noi Ti invochiamo. Vieni, vieni nel nostro cuore e compi prodigi. Metti in moi il Tuo amore, che ci riconoscano da quello! Noi, Signore, vogliamo amare, ma non ne abbiamo la forza. Donaci, dunque, la capacità di amare, amare con il Tuo amore, certi che, se abbiamo il Tuo amore, vuol dire che Ti abbiamo conosciuto! Il Signore è commosso da questa invocazione. Gli angeli ed i santi stanno cantando con noi, come a dire al Signore: “rinnovali, o Dio. Hanno bisogno di Te!”

“Ognuno si riconosca bisognoso e canti e gridi: “Vieni in me! Vieni in me, Spirito Santo!”, ci invitano dall’animazione. O Spirito Santo, come faccio senza di Te? Ora cantiamo e preghiamo per il fratello o la sorella che abbiamo accanto: “Vieni in lui, vieni in lei, Santo Spirito “. Lo Spirito di fuoco è qui e, nel pregare sui fratelli, trasmettiamo anche i carismi che il Signore ci ha donato. Invochiamo la Sua pace e la Sua guarigione. È un fiume di vita che ci sta bagnando tutti.

Spirito di forza, Spirito di comunione, Spirito di conoscenza di Dio, Spirito Sublime…vieni nelle nostre relazioni personali, nei fratelli che abbiamo lasciato a casa. Manifesta tutti i tuoi doni. Immergici in questo fiume santo! Questa tenda sta diventando il tempio di Dio ed il paradiso sta scendendo su tutti noi. La Chiesa del Cielo e la Chiesa della Terra si sono incontrate per lodare il nome di Gesù Risorto. Grazie, Signore, perché ci stai riempendo del Tuo amore.

“Fate questo, fate questo, ciò che state facendo ora, anche per gli altri, tornati a casa. Amatevi e servitevi gli uni gli altri, come io sto amando e servendo voi. Io sono il Signore in mezzo a voi”. A conferma di quanto ha sentito Roberto, Gesù manda poi il passo da Mt 22, 36, in cui Egli spiega che il più grande comandamento è l’amore: amore per Dio e per il prossimo. E Gesù continua a parlarci: “Ti ho amato da prima che nascessi. Ho bisogno di Te. Ti amo.”

Il primo obiettivo da raggiungere, però, è amare noi stessi. Infatti, se non amiamo noi stessi, non possiamo poi amare il nostro prossimo come noi stessi. Gesù parla ad alcuni: “Non sei inferiore a nessuno, perché tu sei figlio di Re. Non è vero quello che ti dice il mondo.” Il Signore sta guarendo tutte le ferite sull’auto stima, tutti i vuoti interiori, le sensazioni di inutilità … il Signore riportando l’equilibrio in molti di noi e ci sta servendo in questo momento: “Lasciati servire da me, perché Io sto in mezzo a voi come colui che serve. Lasciati guarire da me. Oggi uscirai da qui come una persona rinnovata.”

Il Signore guarisce i ricordi dolorosi di non accettazione dagli uno ai quattro anni ed una sorella che non si è mai sentita accettata, perché nata senza essere desiderata. “Tu non sei uno sbaglio, ma il mio capolavoro d’amore”, le spiega Gesù. E ancora Egli guarisce alcuni che non hanno mai accettato il proprio nome di battesimo, dato dai genitori: “Quel nome è il mio progetto d’amore su di te. Vivi per me”. Gesù risana il cuore di alcune ragazze che hanno compiuto da poco gli anni, ma non sono felici, perché angustiate da ricordi antichi dolorosi. Gesù, invochiamo il Tuo nome prezioso su di noi!

Gesù continua ad operare e guarisce tante paure traumatiche, anoressia, disturbi derivati da traumi….”Io guarisco il tuo cuore e la tua mente, affinché tu possa tornare ad essere libero”, ci dice. E ancora, ancora, ancora…Gesù passa e non dimentica nessuno. Poi è la volta di un uomo, il cui padre è stato estremamente autoritario ed ha distrutto il carattere del figlio, facendolo sempre sentire una nullità. Da adesso non sarà più così. Grazie, mio Dio.

Cantiamo “Mi rialzerai” . Sì, quando saremo senza forze, lasceremo agire lo Spirito Santo di Dio, affinché doni nuovo vigore. “Mi rialzerai, con Te ce la farò…e in alto volerò!” Il Signore sta imprimendo a fuoco queste parole sul nostro cuore e così ce le ricorderemo nel momento del bisogno. Non saremo da soli!

“I nostri occhi contempano la gloria di Dio. Facci lasciare, o Signore , il mondo dei morti e portaci al cospetto del Dio buono. Siamo deboli, fragili, ma aspettiamo il Tuo intervento potente. “, prega Paolo. E Gesù ci accontenta felice. Ora cantiamo il canto nuovo dei risorti davanti all’Agnello. Una lode gigantesca, che dà voce anche a chi non può lodare. È il giubilo dei figli primogeniti di Dio, che si prostrano insieme agli angeli e con loro proclamano che il Signore è santo, è santo, è santo, il Signore dominatore dell’universo. Questo è il popolo che Tu ti sei scelto, o Dio!

Cantiamo, esultiamo, lodiamo il Dio dell’impossibile. Non ci sono più parole che bastino. Tutto l’universo è in festa per Te, o Signore. Vogliamo essere i cantori della Tua Misericordia, perché noi lo sappiamo, o Dio: noi siamo un popolo di scampati alla spada e Tu, o Signore, ci hai fatto rivivere!! Grazie, Signore, alleluja!

OMELIA DI PADRE CAMILO MONTOYA ARBELAEZ

La celebrazione eucaristica del 28 aprile è stata presieduta da Padre Camilo Montoya Arbelaez, parroco a Niña María , Medellín (Colombia). Durante l’omelia Padre Camilo ha detto: “Il Signore ci regala ogni anno 40 giorni di preparazione, la Quaresima , e 50 giorni di celebrazione per rinascere, il tempo di Pasqua. È come una primavera spirituale, che fa rinverdire il cuore, il cuore che rinasce con l’incontro con il Dio vivo, con Gesù.

Dopo la Sua resurrezione Gesù incontra per prima Maria Maddalena. “Donna, perché piangi?”, le dice. Lei è oppressa dalla tristezza, dalle lacrime, e non vede che è Gesù a parlarle. Poi Lui la chiama per nome: “Maria!” ed ella lo riconosce. Vuole trattenerlo, ma Gesù non è ancora salito al Padre. Gesù le fa capire che da allora in poi Egli non sarà più con lei, ma dentro di lei. La Maddalena è la prima ad aver visto Gesù, perché è stata la prima ad alzarsi quella mattina, avendo nel cuore un desiderio profondo di andare da Gesù. E ciò vale anche per noi. Senza un grande desiderio d’incontrare Gesù, non potremo trovarLo.

Il secondo incontro del Risorto è stato con i discepoli di Emmaus. Essi avevano perso la speranza, erano tristi. Gesù si presenta loro: “Di che parlate?” E quei discepoli gli esternano la loro delusione: “Eh, aspettavamo il Messia d’Israele….”. Allora il Signore inizia a spiegare loro le Scritture ed il senso prodondo del cammino di salvezza che conduceva la Storia fino a Lui. Ed essi si sentono ardere e Lo invitano a rimanere con loro: “Resta con noi, Signore, perché si è fatta sera…”. Poi Gesù si fa riconoscere con il gesto dello spezzare il pane. Anche per noi oggi l’eucarestia è il segno e l’incontro con Lui!

E poi c’è la Comunità, una comunità di preghiera. È quello il luogo dove Gesù viene incontro a noi. Infatti solo chi prega si salva. Imprimiamo questo concetto nella nostra mente: la preghiera ci fa trovare Dio, ci fa stare con Lui.

Allorché Gesù appare agli Apostoli, Tommaso non è con loro. Al suo ritorno gli dicono che hanno visto il Signore, che si è fermato con loro, che li ha abbracciati e che ha lasciato loro la Sua pace. Eppure Tommaso vuole un’esperienza personale con Gesù, non si accontenta del racconto degli Apostoli. Vuole toccarLo. Allora, quando Gesù appare anche a lui, lo chiama per nome: “Tommaso!” e Tommaso pronuncia una meravigliosa professione di fede: “Mio Signore e mio Dio!”. È una stupenda dichiarazione d’amore, è l’esperienza diretta di Gesù Risorto. Ed è la fede che fa credere a Tommaso che Gesù è il Signore e che è Dio.

Proprio 27 anni fa io sono andato ad una preghiera carismatica, dove ho avuto il mio incontro con Gesù Risorto. Ero già in seminario, ma fu in quel momento che decisi davvero di diventare sacerdote. Quando poi fui inviato a Roma, per gli studi di teologia morale, chiesi al mio vescovo di poter pregare nel Rinnovamento Carismatico italiano. Però non conoscevo nessuno. Andavo allora ad aiutare un mio confratello sacerdote in un istituto di suore. L’ultimo giorno che lo facevo, una sorella della Comunità Gesù Risorto mi diede la rivista e mi invitò all’incontro di preghiera, che si sarebbe tenuto proprio quel pomeriggio.

Quella preghiera fu travolgente e rinnovò il mio ministero. Oggi, dopo 27 anni, sono ancora innamorato della Comunità Gesù Risorto. Siete un dono per la Chiesa! Noi sacerdoti abbiamo il compito di suscitare l’amore e di portare la misericordia di Dio al mondo intero. Chiediamo al Signore che ci doni questa capacità.

 

Myriam Ramella Cascioli

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