Mia madre era morta nel giro di 10 giorni, di cancro, e con lei avevo perso tutto. Tutto andava storto e anche la mia salute vacillava, tanto che ho dovuto fare una cura di 20 giorni di antibiotici. Erano gli ultimi giorni utili per iscriversi al Convegno e i miei corresponsabili avevano accettato silenziosamente e con amore la mia decisione di non partecipare.

Anche se tutti continuavamo a pregare per questo e anche se, ogni volta che sentivo la parola “Convegno”,

il mio battito cardiaco aumentava di intensità.

Alla fine il mio eccomi. Nel cuore unincredibile certezza: Gesù mi avrebbe guarito dal quel vuoto lasciato dalla morte di mia madre.

Arriviamo ed è subito festa grande. Inoltre cè lopportunità straordinaria dellIndulgenza Plenaria; che vogliamo di più? Ma lo spirito di orfanezza ecco che si riaffaccia, insieme alle mie tante insicurezze e alla paura del futuro. E arriviamo allinsegnamento sul perdono, quando, malgrado i miei molti anni di Comunità, mi rendo conto che devo ancora perdonare mio padre, per una vicenda che solo gli ultimi avvenimenti avevano fatto riaffiorare. Ma scopro che ce lho anche con Dio Padre!

Perché è risaputo che, se non si ha un buon rapporto con il papà che ti ha generato alla vita nel mondo, non si ha un buon rapporto neanche con il Padre che ti fa rinascere a vita nuova. Così ho pronunciato quelle parole di perdono e ho cominciato a piangere, mentre capivo che Dio Padre non mi aveva mai abbandonato, malgrado lo stato di accusa che nutrivo nei suoi confronti.

E la guarigione non si è fermata qui; ma e proseguita al momento dellAdorazione Eucaristica, dopo che avevo rivolto al Signore questa preghiera: Gesù, ti prego, non lasciarmi mai sola e fa che la mia famiglia non sia mai distrutta ne separata da Te, ma che rimanga invece sempre unita. Dopo 10 secondi un animatore dice: Il Signore sta dicendo a una sorella: la tua famiglia non sarà mai distrutta, sarà una famiglia unita!

Grazie, Signore, per esserti preso cura di me ancora una volta. Grazie per avermi donato ancora una volta la certezza che Tu sei il Dio dei vivi e non dei morti; il Dio vivo dentro di noi, che soffre con noi e gioisce con noi. Grazie per il grande dono della Comunità e del Convegno.

 Elvira
 Parr. “S. Benedetto” – Pomezia

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