XXIX CONVEGNO INTERNAZIONALE

COMUNITA’ GESU’ RISORTO

Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato” (Is 49,8).

 

24 aprile 2016

Una storia di misericordia: dalla polvere del deserto al cielo.

 

La Rappresentazione Sacra, messa in scena sotto la sapiente regia di Stella e Michele Sulpasso e recitata da numerosi fratelli e sorelle delle Comunità della Puglia, ci presenta quest’anno una storia, anzi “La Storia”, che è quella della salvezza e si sviluppa su due principali direttrici: la prima incentrata sull’ascolto della Parola, annunciata dagli antichi Profeti e dai Patriarchi; la seconda sull’azione salvifica della Chiesa.

 

Ha inizio con l’apertura della porta della Misericordia e con una giovane fanciulla, la narratrice, che ci accompagnerà piacevolmente lungo tutta la storia.

 

Ecco allora che ci vengono presentati una serie di personaggi: il sacerdote Melchisedek, re di Salem, che offre pane e vino ad Abramo; il Patriarca Abramo, nostro padre nella fede e Isacco, il figlio della promessa di Dio; Mosè, il pastore di Madian e sua sorella Miriam, profetesssa, che insieme ad altre donne del popolo di Israele canta, in onore del 13055474_813147108792073_7508983332766780813_nSignore, lo stupendo inno di vittoria al passaggio del Mar Rosso; Davide, il quale annuncia il Messia, discendente della sua stirpe, che come lui sarà Re, pastore e profeta.

Figure fondamentali in quanto hanno dato voce alla Misericordia di Dio, preannunciando i tempi messianici e facendoceli comprendere. Ognuno di loro rispecchia la persona di Gesù e gli interpreti li rappresentano proprio bene, mantenendo l’impronta spirituale dei personaggi stessi.

 

È quindi la volta del profeta Gioele che annuncia un’effusione abbondante dell’amore di Dio; di Isaia, il profeta messianico per eccellenza, a cui Dio ha rivelato ciò che sarebbe accaduto nella pienezza dei tempi; infine di Daniele, il profeta della speranza.

 

La storia ci raffigura poi la lotta tra il Bene e il Male, con una danza di demoni, vinti dalla potenza della Croce, apparsa sul fondale imponente e gloriosa e contro la quale le porte degli inferi non prevarranno mai.

 

A questo punto della rappresentazione la narratrice ci presenta la persona di Maria, poi di altre persone che hanno incontrato Gesù – Misericordia fatta carne, e che sono entrate anch’esse nella storia della salvezza. Tra queste la donna samaritana, che ci racconta in modo originale il suo incontro con il Salvatore e in conclusione un balletto di sette ragazze, che attingono acqua alla sorgente della vita e riempiono le proprie giare accompagnate da un bellissimo canto.13043652_813152308791553_6026369760085348421_n

 

Ecco Zaccheo, chiamato sulla via della vita dal Signore che gli chiede: «Oggi voglio fermarmi a casa tua». È interessante che gli autori hanno sottolineato come Zaccheo sia stato invitato a scendere dal sicomoro da Colui che sarebbe poi salito sull’”albero della colpa”, trasformandolo nell’albero della Vita.

Tra i personaggi anche Maria di Magdala, che dopo l’incontro con Gesù Risorto ne è diventata la prima testimone, e Pietro, pescatore di uomini, che rivolge un messaggio particolare a tutti noi e ci dice che oggi siamo “pescati” da Gesù, con una rete intessuta da fili di Amore. E con un salto di alcuni secoli c’è posto anche per S. Francesco di Assisi.

La sorpresa finale ci viene offerta proprio dalla giovane narratrice, che si rivela essere niente meno che la nostra madre Chiesa, inviata a guidare il popolo di Dio, e a proclamare la Parola in tutto il mondo.

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Finalmente, in un’apoteosi di luci e di danze: Gesù! E una voce fuori campo che annuncia: «Siate testimoni della mia Misericordia».

Il tempo è volato ma quante emozioni! Applausi scroscianti e strameritati per quasi due ore,

per uno spettacolo ben preparato e di forte annuncio. Molto curate le coreografie, la scelta dei canti, la colonna sonora e anche le immagini che scorrevano sul fondale. Bravissimi gli autori e tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte; bravissimi gli interpreti, di cui si è vista non solo la “tecnica” ma anche il sapersi identificare con i personaggi (e che personaggi…), segno tangibile che si sono impegnati tanto e hanno lavorato tutti insieme con l’aiuto dello Spirito Santo!

Grazie di cuore da tutta la Comunità Gesù Risorto.

 

Riccardo Colonnello

 

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