OMELIA DEL 23 aprile 2016
S.E. Mons. Gervasio Gestori, vescovo emerito di S. Benedetto del Tronto, ha presieduto la celebrazione eucaristica del 23 aprile 2016, durante il secondo giorno del XXIX Convegno Internazionale della Comunità, a Fiuggi.
Nell’omelia, Mons. Gervaso Gestori ha detto: “Che gioia essere qui stasera con voi. Vivere questo momento di comunione, di fede, di speranza! Questa sera abbiamo ascoltato nella Prima Lettura il racconto del primo viaggio apostolico di Paolo, che con Barnaba dal Libano va a Cipro e poi arriva ad Antiochia, oggi in Turchia. In sinagoga ascolta la parola di Dio e poi, come commento alla stessa, inizia a predicare Gesù e la Buona Novella. Fa un lungo discorso, per far comprendere che la salvezza promessa sin dal tempo dei Patriarchi e poi al re Davide, si è compiuta in Gesú, discendente di Davide. Paolo parla della vita di Gesù, dei Suoi miracoli, della Sua passione, morte e resurrezione. Paolo dice, infatti a tutti i presenti: ‘ Il Padre per la vostra salvezza Lo ha resuscitato.
Dopo una settimana Paolo torna in sinagoga, dove si erano radunati sia giudei che pagani, attratti dalla sua predicazione. I giudei erano un po’ gelosi di ciò, perché ritenevano che la salvezza fosse riservata solo a loro. Invece Gesù, apparendo a Paolo, gli aveva spiegato: ‘Io ti ho posto come luce delle genti, affinché tu porti la salvezza di Dio fino agli estremi confini della Terra’. Così tutti i pagani cominciarono a glorificare Il Signore e quel sabato nella sinagoga la salvezza giuse a tutti coloro che l’accettarono, pagani o giudei che fossero.
Tutti costoro erano pieni di gioia, perché erano pieni di Spirito Santo. E così pure noi oggi. Chi di noi non vorrebbe essere contento? Ma non esiste gioia vera senza conversione! Io vivo forse da arrabbiato e con un gran vuoto dentro? Devo aprirmi, se voglio essere felice e non c’è gioia vera senza Spirito Santo. Una comunità è piena di gioia perché è piena di Spirito Santo. Egli è la causa della nostra gioia ed è l’avvocato che ci protegge, che ci difende da ogni accusa, da ogni invidia e da ogni male.
Non esiste vita vera senza Spirito Santo. Infatti nel Credo noi diciamo: ‘Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita’. Chi nel mondo non crede non ha vita. Egli ci apre il cuore per ricevere Gesù. E non si può capire la vita cristiana senza la presenza dello Spirito Santo, ci insegna Papa Francesco. Senza Spirito Santo resti deluso, non vivi e sei vuoto. Dobbiamo, invece, ascoltare lo Spirito, che porta in noi il soffio di vita e ci fa vivere nella gioia.
Ma cos’è la gioia che tutti vogliamo? Non è l’allegria esteriore. Tu puoi anche essere pieno di problemi e non essere allegro, ma avere la pace di Dio! La gioia è molto di più dell’allegria. Se ce l’hai, è un dono di Dio, che riempie il tuo cuore, anche se hai tanti problemi. La persona piena di Spirito Santo non si arrende mai e spera sempre.
La gioia cristiana va portata agli altri e non tenuta imbottigliata solo per sé. Va comunicata, perché essa evangelizza. Va testimoniata, perché la gioia fa capire che Dio è vita, perdono e amore. Un cristiano triste è un tristo cristiano, cioè è un miserabile che provoca disgusto e che dà una contro testimonianza a Cristo.
Se Spirito Santo e gioia sono una cosa sola, noi allora abbiamo bisogno dello Spirito. Lo Spirito però è un dono e non può essere comprato. In Atti cap. 8 leggiamo, invece, che Simon Mago voleva comprarlo. Quando Pietro donò lo Spirito Santo a coloro che erano appena stati battezzati, e tra questi c’era Simon Mago, lo stesso chiese a Pietro di ottenere il potere per poter amministrare lo Spirito Santo a suo piacimento e non come dono di Dio. Così Pietro gli rispose: ‘Possa andare in rovina tu ed il tuo denaro, perché vuoi comprare con i soldi lo Spirito di Dio!’
Ora noi, invece, chiediamo al Signore questo dono e su questa strada troveremo la gioia che non delude! Ma noi ascoltiamo lo Spirito nel nostro cuore? Gli obbediamo? È Lui che ci indica il cammino e ci suggerisce le azioni da compiere. È Lui che ci conduce alla meta. Egli desidera per noi il bene e la gioia. Che fortuna essere veri credenti e discepoli di Gesù! Forse non ci pensiamo abbastanza… Ringraziamo, dunque, Gesù di credere in Lui e di pregare oggi riuniti qui al convegno, nonostante le nostre difficoltà.Oh, Signore, rendici la gioia di essere salvati! Amen, alleluia!”.
Myriam Ramella