OMELIA DEL 25 aprile 2016
S.E. Mons. Lucio Lemmo, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli, ha presieduto la celebrazione eucaristica del 25 aprile 2016, durante il quarto giorno del XXIX Convegno Internazionale della Comunità, a Fiuggi.
Nell’omelia, Mons. Lemmo ha detto: ” In questi giorni avete avuto una pioggia di grazie, vero? Non c’è stato un giorno senza questa pioggia di grazie e voi siete stati capaci di attirarle. Vi siete fatti proprio un bagno di spiritualità!
Per capire il Vangelo di oggi, dobbiamo tornare a quello di ieri, domenica. Gesú diceva in esso: ‘Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.’
È vero, l’amore che unisce i cristiani sarà la grande forza evangelizzatrice, la narrazione tra gli uomini della presenza viva ed operante di Gesù Risorto. Oggi vi dico che siete veramente una potente forza evangelizzatrice. Nella festa di San Marco, che seppe raccogliere la forza di evangelizzazione del Suo Maestro, voglio invitare voi a diventare potenti testimoni del Vangelo. Non guardate le vostre fragilità, ma affidatevi a Gesù e andate con il Suo amore!
L’umanità ha smarrito la via della verità. Voi potete essere una potente forza per Cristo, ma solo se sarete uniti tra voi e se vivrete l’amore gli uni per gli altri. Stamani avete preso l’impegno di amare per primi e… ora vi siete rovinati, perché tutti avete alzato la mano, promettendo di far ciò! L’amore reciproco è una forza inimmaginabile. Scioglie i cuori dei più indifferenti. L’indifferenza ai valori dello Spirito è una brutta malattia che sta prendendo tanti, soprattutto i giovani. Così la vostra presenza è importante, unita alla forza che ricevete dal Risorto, presente nelle vostre comunità.
Però a volte voi non lo vedete, non lo sentite, perché non amate per primi. Così Gesù non si fa vedere finché non sistemate il rapporto con quel fratello con cui avete da ridire….
Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Tutti noi riusciremo ad amare nella misura in cui ciascuno di noi si farà servo dell’altro e si farà umile. Rivestiamoci di umiltà, consapevoli che non abbiamo nulla di nostro e che tutto ci viene da Dio. Sono contento di vedere che voi attribuite sempre ogni merito ed ogni buon esito di qualcosa a Gesù e dite che è Lui che fa tutto! Questo vi ripara dalla superbia, perché il demonio va in giro cercando di divorare quanti gli riesce!
Diceva un grande santo che l’umiltà è la virtù che elimina tutte le passioni. Infatti in essa l’uomo si rende disponibile a essere guidato da Dio. Così, ben formati dalla Parola, che vi fa crescere nello Spirito, amandovi tra voi e amando tutti, potete realizzare l’altro comandamento di Gesù: ‘Andate in tutto il mondo ed evangelizzate nel Mio Nome…’
Allora ci chiediamo: ma dove dobbiamo andare? In quale paese? In quale nazione? Ma il comandamento di cui parla Gesù non va sempre inteso come un movimento geografico da realizzare. Voi, con tutti questi bambini e con la vostra vita di sempre, non dovete partire, ma uscire da voi stessi, dalle vostre preoccupazioni, per annunciare la Parola e l’amore di Dio a coloro che Lui vi ha messo accanto, cominciando dalla moglie, dal marito, dalla vicina di casa… Voi dovete essere missionari là dove Dio vi fa stare, nel lavoro monotono del quotidiano, che voi renderete vivo con il vostro amore.
Gesù si fida di voi, che potete portare moltissima vita nel mondo, che ha bisogno di amore. Lasciatevi perciò trasformare dalla misericordia del Padre e bagnate il vostro volto con lacrime di pentimento di fronte all’amore ed al perdono di Dio. Ben pentiti, ma mai avviliti, fatevi messaggeri della consolazione dello Spirito Santo! Per questo oggi io prego, per ciascuno di voi e per tutti. Così sia!”
Myriam Ramella