Ed eccoci, finalmente, siamo arrivati qui da tutta l’Italia e da tutte le nazioni dove la Comunità è presente. Siamo ansiosi di pregare e di sentire la presenza viva del Signore tra noi. Eppure il cuore di molti di noi è appesantito da tante cose, da preoccupazioni e sofferenze. Per questo, affidiamo tutto quanto a Maria, nostra dolcissima Madre e Regina dei Cieli. Le gioie, i dolori, i nostri figli, le nostre ansie, le nostre gioie e tutti quelli che abbiamo lasciato a casa…un mazzo di rose per Lei, profumato, ma con tante spine. Lei saprà intercedere per tutti noi e ci porterà più vicino al cuore di Suo Figlio Gesù.

50d1 152Gesù, Signore, abbiamo bisogno di essere guariti e sollevati, risanati e consolati. Ti chiediamo di mandarci lo Spirito Santo, lo Spirito della Santità di Dio, lo Spirito di fuoco, che illumina, scalda e dona la vita…

Si eleva un potente canto nelle lingue, mentre invochiamo il Nome di Gesù, quel nome potentissimo, davanti a cui ogni ginocchio si piega in cielo,sulla terra e sottoterra. Il nome cui ogni spirito dell’aria non può resistere e che ha vinto il demonio e la morte.

Lo Spirito si muove tra il Suo popolo e vengono annunciate guarigioni e liberazioni. Il Signore ha avuto pietà di tanti nostri malati, anche di quelli che sono a casa. Ha guarito un ginocchio destro, un polmone, un’infezione del cuoio capelluto…e la Sua opera continua, mentre noi, pieni di gratitudine cantiamo a Lui. Preghiamo gli uni per gli altri, affinché la potenza guaritrice di Dio passi attraverso i fratelli, il loro amore e l’imposizione delle mani, realizzando il nostro mandato di battezzati.

WhatsApp Image 2017-04-28 at 19.43.22Dopo un breve stacco ed una piccola pausa, ci prepariamo per la S. Messa, che è presieduta da Mons. Gervasio Gestori, vescovo emerito di San Benedetto del Tronto, e concelebrata da molti sacerdoti della Comunità. Mons. Gestori ricorda che con questo convegno festeggiamo i trent’anni della fondazione della Comunità Gesù Risorto e ringrazia il Signore per le meraviglie che ha compiuto in tutto questo tempo. Quante conversioni, quanti cuori consolati, quante famiglie ricongiunte, quanti malati guariti!

Il Vangelo di oggi è quello della moltiplicazione dei pani, al capitolo 6 di Giovanni. Certamente questo episodio deve aver colpito molto gli Apostoli, se lo riportano tutti e quattro gli Evangelisti. Gesù vede tanta gente affamata e fa il miracolo. È vicina la festa di Pasqua, migliaia di persone Lo hanno seguito per ascoltare la Sua Parola. Egli si accorge per primo della loro fame. Una fame materiale, di pane. Gesù se ne accorge perché li ama e s’interessa di loro. Non è lontano nè distaccato, nè indifferente, ma ama.

Come fare per dare da mangiare a così tante persone in una zona desertica? Apparentemente impossibile. Gesù lo fa miracolosamente, eppure chiede la collaborazione di un ragazzo, gli chiede di non trattenere per sé il poco che aveva, ma di condividerlo con gli altri. Ed è allora che Gesù moltiplica i pani ed i pesci. Non c’è moltiplicazione senza condivisione e partecipazione dell’uomo all’opera di Dio.

Il poco che c’è serve se viene reso disponibile per gli altri e può essere molto importante se offerto con amore. Il miracolo avviene quando il “mio” pane diventa il “nostro” pane e si impara a condividere. Guerra, carestia, campi di concentramento, periferie antiche e moderne… quante occasioni in cui la condivisione ha salvato la gente dalla fame e dalla morte!

E dopo il miracolo, dopo che tutti ebbero mangiato, Gesù chiese di raccogliere gli avanzi, affinché nulla andasse sprecato. Oggi quanto spreco, invece! E soprattutto di cibo, che viene buttato nella spazzatura mentre la gente muore di fame! Anche noi dobbiamo farci l’esame di coscienza nella nostra vita quotidiana e cercare di non sprecare nè distruggere i doni materiali che Dio ci elarisce!

Gesù vuole che i Suoi discepoli siano sempre lieti, anche in mezzo alle difficoltà. È Lui che provvede, è Lui che fornisce il cibo e tutto il resto. Per questo San Paolo ci dice in Fil.4,4 di non affannarci, nè angustiarci, ma di essere sempre lieti in Lui.
50d1 112Se apparteniamo a Gesù, non dobbiamo temere mai, neppure nei momenti di grande tristezza, dolore o difficoltà. Ma ne siamo convinti? Eppure Gesù sa bene che necessitiamo di cose materiali per vivere. Dunque non è possibile separare la parte materiale dell’uomo da quella spirituale e neanche Dio lo fa. Infatti Gesù prima sfama la folla e poi l’ammaestra.

Oggi, invece, molta gente si preoccupa solo del proprio stomaco e del proprio corpo. Per questo questa gente è triste, annoiata e vuota, depressa e confusa. Anche quando fa festa, non riesce ad essere contenta, perché manca la gioia vera, quella del cuore, che solo Gesù può dare. Per questo il Signore ci invita a nutrirci di Lui ed a custodire sempre nel cuore la Sua Parola.

All’offertorio la Comunità ha portato all’altare simbolicamente cinque pani d’orzo e due pesci, come quelli del Vangelo, chiedendo al Signore di moltiplicare la fede, i doni, i carismi, la comunione ed il desiderio di evangelizzazione che ci anima, affinché sempre più gente venga salvata e sfamata dalla Sua Parola in tutto il mondo.

Alla fine della Messa, il vescovo ha impartito una speciale benedizione sul CIS, sui Delegati diocesani e sui Responsabili dei Servizi, chiedendo al Signore che la loro opera e la loro vita sia un riflesso del Suo amore, per il bene del Suo popolo e della Comunità.

Myriam Ramella

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