Il ritiro interdiocesano di quest’anno non è stato solo un momento di saluto per la pausa estiva dove ognuno è stato contento di rivedere i fratelli ed ha affidato le proprie situazioni alla loro preghiera di intercessione, è stato un Regalo che il Signore Gesù ha voluto fare alla Comunità Gesù Risorto tutta ed in particolare alle comunità di Milano, Cantù, Torino, Ponte di Legno.
La data, 18 Giugno 2017 solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini), il tema del ritiro, “Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nel cielo”(Lc 10,20), sono l’inizio dei segni che il Signore Gesù ci ha dato sul suo amore verso di noi.2
I fratelli di Milano accolgono nella Parrocchia di San Pietro in sala tra 70 ed 100 fratelli circa provenienti da diversi posti del nord Italia; li accolgono con calore e dopo i saluti la preghiera inizia con una lode che va man mano aumentando fino ad entrare nel nostro intimo.
Il Signore ci esorta ed essere gioiosi in Lui, a cercarlo, a cercarlo per fare festa con Lui e in Lui, perché come è stato detto in profezia: “Io, il Signore, sono lo Sposo fedele e voglio fare festa e ballare con te, sposa mia, oggi e per sempre!, Ti voglio vedere nella gioia! Rivestiti di purezza e vivi la nostra festa di nozze!”; Il Signore ci ripete in parola (Salmo 18, 17-25) e in profezia che ci ha riscattati perché ci vuole con Lui, vuole che viviamo la Sua stessa Vita, la Sua stessa Gioia.

 

La preghiera fa venire a galla anche le nostre situazioni che non ci permettono di vivere la Sua vita ed è nelle nostre situazioni che viene il Signore e viene per sciogliere le “catene inique”, quelle che portano inevitabilmente alla morte (lo spirito di morte, la depressione, l’ossessione nel dolore,…) (Proverbi 3, 1-12 e Lamentazioni 3, 52-59).
3Mentre scrivo questa testimonianza ricordo San Giuseppe che è stato custode della sacra famiglia e quindi del mistero che Maria ha portato in seno, fino a quando il mistero non doveva svelarsi al mondo; così in questa giornata di ritiro è il Signore stesso che si fa nostro custode, custode geloso del nostro intimo (il nostro intimo che va guarito, custodito e fatto fiorire) custode contro occhi ed orecchi anche amici, a volte indiscreti (proprio come due sposi che custodiscono i rispettivi segreti).
La messa diventa la continuazione della preghiera e la nostra risposta, come in un discorso unico, quando il sacerdote ricorda all’assemblea, in virtù del sacerdozio battesimale, di offrire Gesù al Padre, e chiede di far sentire forte, “come un sol uomo”, il nostro Amen al termine della preghiera eucaristica. L’Amen è il segno nostro di aver accettato l’amore di Gesù: è la sposa che dice il suo “Sì!” allo sposo fedele.
Successivamente la riflessione, dove viene messo in evidenza l’amore che Dio Padre ha per ognuno di noi, un amore che nonostante le nostre difficoltà ci fa capire che “DIO CI AMA PERSONALMENTE!” e che dietro ogni nostra preoccupazione c’è un grande progetto d’amore per ognuno di noi!
La prima parte della giornata termina con il pranzo consumato in fratellanza e letizia, in cui i fratelli si offrono reciprocamente e con amore il cibo che hanno portato.
Nella preghiera del pomeriggio è evidente che il Signore vuole continuare il Suo discorso, vuole che lo assimiliamo, vuole che lo approfondiamo sulla nostra vita e la parola non può che confermare ciò che il Signore ha pensato per noi: Isaia 35, 7-10 : una promessa di rinascita e fioritura. Questa parola trova conferma poi nelle preghiere personali fatte su tutti i fratelli e sorelle, con parole di esortazione, di correzione, di dichiarazioni di fedeltà e di amore, con parole che indicano chiaramente che il Signore conosce tutto di noi e non Gli sfugge nulla. Questa attenzione Sua verso di noi la sentiamo anche nelle testimonianze alla fine della giornata: un fratello di Ponte di Legno testimonia il Signore dicendo di essere stato guarito da dialisi; una sorella di Milano testimonia il Signore in 2 episodi particolari: la recita della sequenza allo Spirito Santo che ha messo pace al pianto di un bambino e questo fatto è servito da testimonianza, in seguito, per una preghiera su un bambino autistico che ha successivamente cominciato ad interagire e rispondere a delle domande; un fratello di Torino testimonia che il Signore (a differenza delle nostre mancanze involontarie o meno) si scorda di nessuno dei suoi figli, anche quelli che non sono potuti essere presenti, ricevendo la conferma che il Signore stava operando sulla salute di un altro fratello assente il quale il giorno prima del ritiro aveva chiesto preghiere per la propria situazione.
Il ritiro è terminato tra canti è danze e… …bandierine, segno scelto per gioire insieme, poiché i nostri nomi sono scritti in cielo!

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