PREGHIERA 28 aprile pomeriggio
E ci ritroviamo nuovamente qui a Fiuggi… È passato un altro anno, pieno di difficoltà, di gioie e dispiaceri, di speranze e problemi, ma di certo un anno in cui il Signore ci è stato accanto! E adesso siamo qui per ringraziarLo della Sua presenza nella nostra vita, per celebrare la Sua fedeltà a noi, Suo popolo.
La Sua bellissima famiglia, la Comunità Gesù Risorto, è arrivata da ogni dove in Italia e da tante diverse nazioni, per innalzare a Lui il nostro grido di giubilo e di vittoria.
“Innalziamo il Tuo nom, con le lodi nel cuor… osanna all’Altissimo…” si sente cantare… ecco, cominciamo il nostro XXXI convegno, grazie, Gesù!
“Un applauso a Gesù!”, ci chiedono dal palco, ma non ce ne sarebbe bisogno, tutti stanno già saltando di gioia e battendo le mani per conto loro. Il Gruppo Nazionale Canti intona il canto iniziale, che riprende il titolo del convegno di quest’anno: Io sono la luce del mondo (Gv 8,12).
Prima di cominciare la preghiera, rivolgiamo un affettuoso pensiero ed un applauso ai tre fondatori della Comunità che sono già in Cielo, Giampaolo Mollo, Alfredo e Jacqueline Ancillotti. Dobbiamo molto anche a loro, se oggi ci troviamo qui.
“Ora e per sempre voglio lodare il Tuo grande amore per noi, mia roccia Tu sei. Pace e conforto mi dai!”… Mentre cantiamo “Popoli tutti”, a noi che da più anni siamo in Comunità scorrono davanti tante scene e ricordi del passato, tanti meravigliosi ed irripetibili momenti che abbiamo vissuto con questi fratelli, che per noi si sono spesi e che hanno dato gloria a Dio con la loro vita dedicata a Lui. Giampaolo, Jacqueline, Alfredo, pregate anche voi insieme a noi, da lí dove siete, davanti al trono di Dio, dateGli lode e benediteci dalla casa del Signore!
Un canto nelle lingue aleggia leggero nella tenda, pieno di gratitudine per il Signore e di desiderio della Sua manifestazione dentro di noi. ” Mentre cantiamo a Te, o Dio, mostraci il Tuo volto!, grida Paolo. ” Spirito d’amore, tocca il nostro cuore e purificalo, affinché possiamo vederTi, toccarTi!”, continua Roberto del nostro CIS, che stanno animando la preghiera. È il momento di deporre i nostri pesi davanti a Lui e di chiamarLo, per ricevere la grazia, la forza e la gioia.
Con tutta la nostra voce e tutto il nostro essere invochiamo lo Spirito Santo d’amore, affinché scenda su di noi. ” È lo Spirito di Dio che soffia dentro di noi….Opera in me, agisci in me! Tocca il mio cuore e la mente mia”… stiamo cantando da qualche minuto. O Dio, quanto bisogno abbiamo di Te, quanto è grande la nostra miseria! Ma la Tua mano ci tocca, ci prende e ci solleva. Tu, o Dio Spirito, soffi su di noi e ci ridai la vita! E non siamo più come prima, perché Tu hai fatto di noi una nuova creazione!
Fai scendere il Fuoco del Tuo amore, Spirito Santo! Immergici in questo fiume d’amore e donaci la Tua pace! Entra nelle nostre tenebre e porta la Tua luce! Entra nella parte oscura del nostro cuore, là dove sono le nostre ferite più profonde e dove abbiamo rinchiuso sofferenze, solitudini, angosce, paure e sensazioni di morte di ogni tipo! Tu sei qui per liberarci, consolarci, guidarci, guarirci… Tu sei Colui che non ci chiede nulla se non d’entrare in noi, Colui che non vuole essere ricompensato, ma che ha pagato per noi il prezzo del nostro riscatto, Colui nel quale abbiamo la resurrezione e la vita.
Per tutto questo, ora chiediamo al Signore di guarire ogni malattia, ogni male, ogni dolore, anche in coloro che non sono qui, ma che stiamo raccomandando a Lui. Tutto è possibile a Dio e tutto è possibile per chi crede in Lui! “Tocca questi fratelli , Signore, che hanno fede in Te!”, gridiamo. Il nostro è un Dio potente che ha anche detto che potremo addirittura fare cose più grandi di Lui!
Intanto i responsabili si sono alzati e stanno imponendo le mani ai malati gravi. Il Signore ci dice:”Il mio Spirito è su di te e, se lo è, è su di te anche la Mia guarigione! Grazie, Gesù. Non c’è situazione o richiesta che non è stata ascoltata da Lui, che non è già nel Suo cuore. Il Signore invia ai fratelli dell’animazione anche il brano del figlio di madre vedova resuscitato da Gesù. È vero, Gesú ci ascolta veramente e sa che stiamo chiedendo la guarigione per tanti nostri fratelli malati.
Molti stanno vivendo un’esperienza mistica della presenza dello Spirito Santo, anche attraverso la preghiera fatta su di loro dai responsabili, ma il Signore ci dice:”Però non attaccarti alle sensazioni materiali! Se non senti nulla, non significa che Io non sia presente su di Te! Il mio Spirito Santo è dentro di te e desidero che tu oggi faccia una forte esperienza dello Spirito Santo nel tuo cuore”.
Gesù sta sottomettendo spiriti perversi di ogni genere, spiriti impuri, spiriti di depressione e di malattia, di magia e di altri poteri occulti. Sta liberando da tante schiavitù molto tra noi, dal gioco, dal fumo, dalla droga, dalla pornografia…
Il Signore ci chiede pure di offrirGli ogni esperienza negativa del nostro passato, per donarci una vita nuova. “Non essere incredulo – dice ad alcuni- voglio davvero guarirti, affinché tu possa ritornare alla luce!”.
La compassione e la misericordia infinite di Gesù sono tra noi. Gesù vuole attirare a Sé anche quei fratelli che non si sentono degni di guardare a Lui per i grandi peccati commessi nel loro passato. Egli non li sta chiamando per condannarli, ma perché cambino vita.
“Signore, Tu sei santo, il Santo di Dio! Tu che hai vinto la morte, guariscimi! Io ti chiedo con tutto me stesso che ogni male Ti sia sottomesso e nel nome Tuo, Cristo Signore, io guarirò!!!”. Sono queste le parole del canto, che ora divengono il desiderio del nostro cuore e la professione di fede di ciascuno di noi. Sí, o Gesù, io guarirò! E grido a te la mia malattia, qualunque essa sia. Io guarirò nel Tuo nome, nel Nome potente di Gesù, cui ogni cosa è sottomessa ed ogni ginocchio si piega nei Cieli, sulla Terra e sottoterra!
La destra del Signore si è innalzata e dal palco vengono annunciate varie guarigioni: la guarigione dalla paura della morte e delle malattie, da una grave depressione, da una grandissima forma di timidezza. E ancora, ecco guarigioni una malattia della pelle e dall’artrosi, da un’alopecia e da una malattia alle vie urinarie. Il Signore sta anche riconciliando due fratelli che hanno litigato per un’eredità.
C’è una grande Misericordia in mezzo a noi e sentiamo che una grande luce di grazia ci avvolge. Gesù, noi invochiamo il Tuo Santo Nome sulla nostra vita, affinché siamo salvati, guariti e liberarati! “Gesù, Gesù, Gesù….” Ognuno di noi canta il Nome più grande e più potente, quello di Gesù, sulla propria vita e poi su quanti parenti, amici e fratelli abbiamo lasciato a casa. E ora lo facciano per i fratelli che ci sono seduti accanto….fratello, sorella, io benedico la tua vita nel Nome di Gesù!
Nello spirito imponiamo poi le mani su quei fratelli con cui dobbiamo riconciliarci, ai quali dobbiamo chiedere perdono o che dobbiamo perdonare. A nulla valgono le nostre ragioni di fronte alla Misericordia fatta persona, Gesù, all’Amore incarnato che ha dato Se Stesso per noi e ci ha salvato! Il Signore sta ora benedicendo tutte le coppie: “Io benedico la tua vita, sposo mio, sposa mia!”… Questo ci diciamo nel nome di Gesù, io al mio sposo, lui a me ….che insieme costituiamo una piccola chiesa domestica.
Il Signore vuole anche far dono della fertilità a molte coppie che desiderano un figlio e promette che il prossimo anno stringeranno un bel fagottino in braccio! L’assemblea esulta ed esplode in un canto di lode e di ringraziamento. “Alabaré a mi Señor!!!”. Ma un canto di gioia soltanto è troppo poco! Perciò passiamo a “Le mie mani son piene di benedizion…” E ora come facciamo a smettere?
Omelia della S.Messa del 28 aprile 2018, presieduta da Mons. Gervasio Gestori, vescovo emerito di San Benedetto del Tronto
“Signore, mostraci il Padre e ci basta”, chiedeva Filippo a Gesù, con un entusiasmo un po’ ingenuo. Filippo si aspettava una teofania da Antico Testamento, una manifestazione di Dio tra lampi, fulmini e terremoti, ma Dio nel Nuovo Testamento ha preso il volto di un Uomo di nome Gesù. Egli è il volto di Dio che ci fa vedere il Dio invisibile. Egli è la via che conduce al Padre. Fratelli, la vita cristiana è un cammino che inizia con il battesimo, con la luce di Gesù che illumina. Gesù è anche l’unico cibo che ci nutre in questo viaggio. Per questo Egli ci dice: “Io sono la via, la verità e la vita”.
E com’è la tua vita cristiana? Come cammini in essa? Ci sono, infatti, molti modi di camminare per noi cristiani. C’è chi pensa di camminare, ma rimane fermo, perché è un cristiano paganizzato, che non vive le beatitudini. Papa Francesco dice che i cristiani fermi sono mummie che non producono frutti, nè fanno del bene.
C’è chi cammina sbagliando strada, una cosa che di per sè non è una tragedia, ma non dobbiamo reprimere quella voce nel nostro cuore, quando ci avverte che stiamo sbagliando strada. Ascoltiamola, invece, e cambiamo la direzione della nostra vita!
C’è poi chi cammina senza sapere dove andare. Si tratta di cristiani vagabondi, che girano a vuoto, senza meta nè punti di riferimento.
C’è chi cammina e si lascia sedurre dalle cose che vede lungo la strada, si ferma e perde tempo, non arrivando a Cristo…
Ed io che faccio? Sto camminando ? Sono illuminato dalla preghiera e dalla confessione? O sono forse uscito di strada? Mi lascio affascinare da cose che mi allontanano da Gesù o vado verso di Lui?
Ci possono essere nella vita anche dei momenti di buio, di difficoltà e di dolore, in cui facciamo fatica a seguire Gesù, ma nell’esistenza umana sono inevitabili! Chiediamo dunque allo Spirito Santo che ci insegni a camminare con Gesù anche allora, per ricevere da Lui la forza!
Papa Francesco ha scritto poco tempo fa un’esortazione apostolica, Gaudete et Exultate, nella quale ci spiega che il cristiano non è fatto per amarezze e chiusure, ma per la felicità e questa si raggiunge con Gesù. Il segreto poi per gioire ed esultare è la santità. Tutti siamo chiamati a raggiungerla. Perciò non abbiate paura di puntare in alto, di farvi liberare da Dio, di farvi guidare dallo Spirito Santo.
La santità è un incontro tra la debolezza di ciascuno di noi e la forza della Grazia divina. Il Papa ci dice che in concreto non dobbiamo temere di scegliere Gesù in ogni momento della nostra vita. Dunque, chiediamoci che cosa vuole oggi Gesù da noi, dalla nostra famiglia, dalla nostra comunità. Chiediamoci se facciamo la Sua volontà. Egli vuole portarci alla santità, che dà una felicità che niente e nessuno può rubare.
Comunità Gesù Risorto, ecco il messaggio che oggi Dio ti dà: non avere paura della santità! Nessuno si senta escluso o incapace di raggiungerla. Dio chiama tutti. Chiedete allora allo Spirito Santo che vi insegni a cammina in Gesù, con Gesù e ancora verso di Lui!
Il Papa ricorda in Gaudete et Exultate una frase di uno scrittore francese che molto ci dice sul rapporto tra vita e santità: “Nella vita non c’è che una tristezza, quella di non essere santi”. E dunque, considerando che la santità è il volto più bello della Chiesa, faccio appello a te, Comunità Gesù Risorto, e dico a tutti voi: che la santità sia il volto più bello anche della Comunità Gesù Risorto! Coraggio, alleluia!”
Myriam Ramella Cascioli