PREGHIERA DELLA MATTINA
Ieri siamo arrivati di pomeriggio, ma oggi faremo una giornata intera. Avremo una giornata intera per lodare e ringraziare il Signore. Ora stiamo allestendo la strumentazione e c’è ancora una certa calma. Tra poco entreranno i fratelli nella tenda e ritroveremo il vociare, le risate e quella confusione che è tipica dei grandi raduni. Ma quando poi si comincia a pregare, non si sente mai volare una mosca. Tutti si siedono, molti chiudono gli occhi . Ognuno cerca il Signore. In realtà sarà Lui che troverà noi!
Viene rivolto dal palco un saluto a tutte le comunità Gesù Risorto sparse nel mondo, che sono frutto della benedizione dal Signore. Le accogliamo nominando ogni nazione. E sono davvero tante! Passano poi sullo schermo i video di saluto che a loro volta tali comunità ci hanno inviato. Chiediamo al Signore che le benedica tutte e che portino molto frutto!
Poi è la volta delle comunità Gesù Risorto italiane, il grande dono che Gesù ci ha fatto prima di varcare i patrii confini. Vengono elencate tutte le regioni e, dopo ciascun nome, si sentono gli “evviva!” di gioia di quanti provengono da una o dall’altra. Ci scambiamo la pace nel nome di Gesù. Darsi la Sua pace è già entrare in qualche modo nella Sua resurrezione.
“Luce del mondo nel buio del cuore, vieni ed illuminami”, o Gesù ! “Solo Tu sei santo, sei meraviglioso…” È il canto iniziale. Sì, o Gesù, solo Tu sei santo, sei meraviglioso, degno e glorioso e noi non sapremo mai quanto ti è costato morire per noi su quella croce. Per questo, o Signore, siamo qui per lodarti, per adorarti e per dirti che Tu sei il nostro Dio. Questo canto è ciò che abbiamo nel cuore. Con la musica è più facile esprimerlo. Lodarti, o Signore, è bello, mette la gioia dentro di noi. Ed oggi è il giorno della lode. Tutto torna al Signore nella lode. Una lode che sale al cielo e scende nuovamente su di noi, benedicendo la nostra vita. Lodiamo ed entriamo nella resurrezione di Gesù. Esultiamo in Lui, per entrare anche nella nostra personale resurrezione.
Il canto in lingue sale maestoso. C’è potenza di vita in questa lode, che apre il sepolcro, il sepolcro che però è ormai vuoto! Non con la potenza umana, né con la forza dei muscoli, ma con lo Spirito Santo che è dentro di noi vogliamo giungere davanti a Lui. Ecco la potenza divina che si manifesta attraverso il canto in lingue. Toccaci, o Signore, mentre cantiamo a Te! E, mentre cantiamo, molti spiriti malvagi si allontanano da questa tenda e noi riceviamo una nuova vita! Ci lasciamo trasformare da Gesù a Sua immagine e diveniamo sempre più simili a Lui. Partecipiamo alla stessa gioia che vissero le donne al sepolcro la mattina della domenica di Pasqua e Lui ci fa sentire la Sua pace, dono della sua resurrezione.
Essere trasformati a immagine di Colui che amiamo, il Risorto, il Sgnore! Che cosa meravigliosa! Chi non ha mai cantato nelle lingue ora può farlo ed apprendere per grazia questo linguaggio spirituale, per lodare e benedire Dio. “Donna, perché piangi? Io sono risorto dai morti. Vai a dire ai miei fratelli che io sono resuscitato!”. Ci fa comprendere Gesù. È questo il tempo della resurrezione, non c’è più posto per l’afflizione ed il pianto, perché oggi inizia la salvezza! Per questo, vogliamo cominciare a lodare il Signore già da questa Terra, sotto l’unzione dello Spirito. Anche noi oggi assistiamo alla resurrezione di Gesù ed alla nostra. Muore l’uomo vecchio ed inizia la nuova vita! Avverranno miracoli e guarigioni, perché ora vogliamo abbandonare tutte le nostre forze, per confidare solo in quella del Suo Santo Spirito.
“Ruah, Ruah!..” cantiamo, preghiamo ed invochiamo. Il Signore ci risponde: “Vieni, risorgi con me!”. Egli parla a ciascuno e non ad una massa indistinta. Parla ad ogni Suo figlio, ad ogni Sua figlia. La morte non avrà l’ultima parola su di noi, perché siamo tutti immersi nella resurrezione di Gesù, che sta chiamando a raccolta tutti quelli che Egli ha salvato e che ora invita a stare con Lui: “Entrate con me, alle nozze, al banchetto! …Non con la vostra forza, né con la vostra potenza, ma con il mio Santo Spirito “. Ecco il dono di Gesù per noi che oggi siamo qui e per la Comunità intera: essere trasformati tutti in Lui. Insieme vogliamo essere “Gesù Risorto ” nel mondo, per il mondo. Una comunità che Egli ha voluto segnare con il Suo nome. È la profezia santa che ci accompagna e che vogliamo realizzare.
“Voi siete una luce posta in alto su di un monte, che non è nascosta in un angolo, in basso, ma sta in alto, per rischiarare coloro che stanno nelle tenebre.” Ci dice ancora Gesù. Grazie, Signore, noi vogliamo essere gli strumenti della Tua resurrezione, per raggiungere tanti fratelli, per essere luce che trasmette la potenza di Dio, attraverso l’evangelizzazione, per mezzo dello Spirito Santo, in un grande slancio missionario. La potenza del Tuo Spirito, o Signore, santifichi questa umanità ferita! In questa vita, in questo tempo che ci è donato, vogliamo portare la luce di Cristo ad ogni uomo. Abbiamo tanti difetti e grossi limiti, ma compirà tutto il Signore, con il Suo Spirito. Allora tutti vedranno il bene che facciamo e ne ringrazieranno Lui!
Anche il nostro stesso cuore è terra di missione. Molti non si accettano, molti sono chiusi in se stessi…ma se diamo a Lui le redini del nostro cuore e della nostra vita, si occuperà Lui di tutto. “Lascamoci perciò inondare dalla luce della resurrezione di Gesù, che è su ciascuno di noi!”, gridano dal palco. Tutti sentiamo la presenza d’amore di Gesù, che ci sta portando con Sé in paradiso. Eravamo morti, o Signore, e Tu ci hai fatto resuscitare con Te! Gesù sta sgridando lo spirito di morte. E noi preghiamo per i malati, per quelli che da casa si sono affidati alle nostre preghiere!
A Gesù nulla è impossibile. I malati gravi qui presenti lo stanno invocando con tutto il cuore, confidando nella Sua potenza. Gesù agisce e guarisce una persona all’intestino. Con la Sua resurrezione il Signore sta toccando i corpi, le menti e lo spirito dei fratelli. Roberto sente anche la guarigione di una malattia ai polmoni e poi agli occhi di una donna. È la resurrezione di Gesù che con la Sua potenza sta sanando le persone. “Perciò non dubitare!”, ammoniscono dall’animazione.
Ora ognuno di noi pronuncerà il nome della propria malattia, alla quale annunzierà la resurrezione di Cristo. Tra queste malattie sono comprese anche quelle interiori. Grazie, Gesù, grazie! Tu stai passando e cambi ogni cosa per noi! Gesù ci risponde: “Voi siete la luce della mia resurrezione nel mondo!” . C’è ora una forte fede nell’assemblea. I responsabili pregano per i fratelli e a ciascuno, imponendo le mani, annunciano questa nuova vita in Lui.
Concludiamo infine la preghiera con un grande applauso a Gesù e grida di giubilo, per essere diventati testimoni della Sua resurrezione.
PREGHIERA DEL POMERIGGIO
Oggi pomeriggio molte persone sono venute qui davanti al palco, per farsi una foto sotto la statua della Madonna. La statua è molto bella, ma di certo non è per quello che la gente accorre a vederla e a farsi ritrarre lì sotto. È la fede, è per la fede nel ruolo di Maria come Madre di Dio e Mediatrice di tutte le grazie, che la Chiesa Le ha riconosciuto. È perché quella statua rappresenta la pietosa Regina dei Cieli, che si china sui Suoi figli adottivi e li presenta al Suo Figlio Gesù. È perché Lei rivolge il Suo sguardo d’amore su di noi e ci protegge sotto il Suo manto. Ognuno Le indirizza una preghiera, un pensiero, uno sguardo. Santa Madre, vieni, dunque, a pregare con noi e conducici a Gesù per la Tua via privilegiata!
Il Ministero Internazionale del canto e della musica sta ancora facendo le prove. Il fatto è che cantano così bene che neppure sembra che stiano esercitandosi. Comunque più tardi ci accompagneranno nella preghiera.
E finalmente la preghiera comincia. I fratelli battono le mani al ritmo del canto: “O Gesù , prendi la mia mano. Ho paura senza Te… vieni presto ho bisogno di Te. Fammi vedere il tuo volto , Signore, non lasciarmi nell’oscurità…dai luce alla mia anima…Tu sei il Signore, l’unico mio re… Apri i miei occhi, Signore, voglio vederTi!”. Con fede e con forza chiediamo a Gesù di poterlo guardare con gli occhi del cuore. A Lui, che è davanti a noi e vuole dimostrarci tutto il Suo amore.
“Il Signore ha riservato per noi, suoi figli, cose bellissime, che i profeti e i santi dell’antichità non hanno potuto sperimentare, ma che Lui oggi darà a noi.”, grida Gianni dell’animazione Sì, è così. Egli spezza ogni catena di paura, di malattia, che ci impedisce di correre verso di Lui e poi non aspetta che iniziamo a camminare, ma ci viene incontro.
Ci prendiamo per mano ed insieme vogliamo contemplare la Sua gloria, perché Egli vuole manifestarla in mezzo a noi e darci la capacità di percepirla. Lui, unico vero re, re di gloria, che regna dalla croce da Risorto!La lode ci porta alla presenza del Signore, del Tre Volte Santo. Il canto in lingue ci fa entrare più speditamente nella Sua gloria, quasi fosse un tempio spirituale.
Siamo giunti davanti a Lui. Lo preghiamo: “Mentre ti lodiamo, Signore, aumenta la nostra fede ed ungici con la potenza dello Spirito Santo. Gesù, noi apriamo il cuore a Te, Tu agisci in noi. Come hai già fatto ieri e stamattina, continua a toccare ogni nostra parte malata.”Gesù risponde in modo personale a ciascuno: “Vuoi guarire? Allora invocami con semplicità, con tutto il tuo cuore. Io non ti manderò via a mani vuote”. Come dunque non abbandonarsi al Suo agire? Gesù ci mostra la Sua gloria potente, che si esprime in un amore guaritore e liberatore, diffondendosi sul Suo popolo. Però loSpirito Santo vuole anche farci veder la povertà in cui ci troviamo, per poi sanare le nostre ferite e sciogliere le nostre catene.
“È lo Spirito di Dio che soffia dentro di noi…è dentro noi per guidarci….opera in me, agisci in me. Tocca il mio spirito, la mente mia….” Un canto, ma anche la preghiera che cantiamo per noi stessi e poi per il fratello e la sorella che abbiamo accanto. A Gesù piace che preghiamo gli uni per gli altri. Sentiamo fortemente la Sua presenza, mentre continuiamo a lodarlo. “Le mie braccia sono aperte per ciascuno di voi, figli miei. Non abbiate paura, perché Io sono qui per darvi una vita nuova, Io, il Dio della speranza”, ci fa comprendere Gesù.
Gianni poi esclama: “Afferra la Sua mano e lasciati tirare fuori dalla fossa. Il Signore sta passando tra di noi e ci dice: Rivestiti della gloria che io ti sto donando, popolo mio. Voi avrete la mia gioia”. Che bello!
Poi il Signore ci manda un passo dal vangelo di Matteo: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò. …Imparate da me che sono mite ed umile di cuore. Il mio giogo è dolce ed il mio carico leggero … “. È un invito a d essere Suoi profeti, Suoi strumenti umili. È un’indicazione per relazionarci correttamente con gli altri e con il mondo. Gesù viene a liberarci da ogni peso eccessivo che ci siamo messi sulle spalle, per farci prendere anche la vita con umiltà, sotto il Suo giogo, che è dolce, e con il Suo carico, che è leggero.
Gesù ci vuole umili e miti e così vinceremo il momdo. Quanta potenza d’amore in queste parole! Gesù ci ha chiamato ad essere servi, in una nuova alleanza. Viene a rendere leggera ogni nostra situazione, a dividere con noi i nostri pesi e a donarci tanti fratelli, per aiutarci e consolarci. Ora però Lui in persona è qui :”Riposati sul mio cuore, non voglio che ti affatichi.”, ci dice. Gesù ci fa capire che dobbiamo accettarci come siamo, perché Lui ci ama così: “Vieni, mangia e bevi alla mensa della mia sapienza! Vieni a farti liberare da quei carichi insopportabili, che non puoi portare da solo. Confida in me, affidami il tuo dolore, la prova che stai vivendo. Io vengo a fare nuova ogni cosa.”
È un invito a guadarci dentro, per capire qual è il giogo che ci opprime e per deporlo ai Suoi piedi. Gesù ci ripete che ci ama, che Egli ha donato per noi il Suo sangue. Rinunciamo dunque a tutte le opere di morte e guardiamo a questo dono celeste, che ci purifica e ci santifica. Da chi andremo, Signore? Solo Tu hai parole di vita eterna! “Decidi per me – è l’invito di Gesù- Seguimi, Io ti sono vicino e ti rinnovo “.
“Jeshuà…Jeshuà… “, cantiamo. Abbiamo bisogno di te e del tuo amore, della potenza del Tuo sangue. Tu ci difendi dal nemico, ci liberi da ogni tenebra. Tu ti chini su di noi e soffi la Vita, perché dal buio del peccato e della solitudine possiamo venire alla Tua ammirabile luce! Gesù sta spezzando ogni sorta di maledizione e le lance infuocate del demonio con il Suo sguardo. Mentre il nemico di Dio fugge terrorizzato, il nostro cuore si fonde in una dolcezza unica!
Molti stanno ricevendo il riposo nello Spirito e con esso la guarigione, abbattuti sotto la potente mano di Dio. “Sentiti libero, perché Io ti ho liberato. Sentiti guarito. La tua vita mi appartiene ed Io l’ho riservata per me!” , annuncia Gesù a ciascuno di noi. Egli sta consacrando ogni cosa della nostra vita a Lui e sta circoncidendo il nostro cuore. Impossibile descrivere quello che proviamo. Intanto il Signore sta sanando anche molte divisioni che c’erano tra tanti fratelli nelle loro comunità, pastorali e famiglie.
È un momento di grande grazia. Tutto passerà, ma l’amore resterà per sempre. Fratello mio, sorella mia, ti voglio bene e ti benedico, ci diciamo scambievolmente. Questo atto d’amore porterà pace e libertà. Gesù ristora le nostre anime e restaura la comunione tra noi, ma anche con quelli che oggi non sono qui. Dobbiamo divenire messaggeri ed operatori di pace e vedremo Dio, certi che Gesù sta aprendo nuove vie e soluzioni nelle famiglie, nelle comunità. Il Suo Spirito viene in nostro aiuto e non importa se non saremo accettati, noi vogliamo offrire la Sua pace a chiunque.
Anche attraverso l’imposizione delle mani il Signore sta agendo. Siamo tutti sommersi da un fiume d’amore, che lava ogni divisione e ricostruisce i cuori. Queste sono le opere del Signore e noi dobbiamo custodirle! “A questo vi ho chiamato – dice il Signore – ad essere miei figli e per questo vi ho liberati”. Stiamo gustando le meraviglie di Dio, che rimarranno come opere eterne, perché ciò che fa Lui, ciò che fa il Suo Spirito dura per sempre. Il Signore sta plasmando il Suo popolo. Qualcuno però è ancora indeciso nell’andare verso il fratello. È il momento di decidersi per Lui, di compiere le opere che Egli compie, di darGli lode annunciando la Sua Misericordia agli altri.Poi cadono le ultime barriere. Gesù vince anche in questi cuori. Resta con noi, Signore! Non possiamo più immaginare una vita senza di Te.
OMELIA di DON PASQUALE FERONE
La celebrazione eucaristica del 26 aprile è stata presieduta da Don Pasquale Ferone, parroco di Casalnuovo di Napoli. Durante la sua omelia Don Pasquale ha detto: “È sempre un’esperienza viva e vivificante il pregare insieme, come in questi giorni. Abbiamo lodato il Signore e ciò ė stato come un fuoco che rinnova la nostra esistenza. Nel Vangelo abbiamo ascoltato che Gesù appare agli Apostoli per la terza volta. Essi erano delusi ed impauriti, perché ancora non avevano ricevuto lo Spirito Santo. Pietro dice ai suoi amici che va a pescare e chiede se vogliono accompagnarlo. Sebbene avesse ricevuto da Gesù il mandato di pescare uomini e non pesci, egli vuol tornare alla vecchia vita.
Con questa terza apparizione Gesù lo conferma nella sua missione e Pietro finalmente capisce. Nel brano leggiamo che la rete non si spezza. Essa è per noi il simbolo dell’unità della Chiesa, generata da Cristo per essere una e per non dividersi. I 153 grossi pesci rapppresentano i diversi popoli della Terra, che entrano a far parte della Chiesa, attraverso la predicazione degli Apostoli. E la S. Messa è la più importante celebrazione cristiana, perché in essa facciamo memoria della morte e della resurrezione di Cristo.
Oggi Gesù ci chiede di fare un passo in più. È vero, il Suo Spirito aleggia su questa tenda, ma noi non dobbiamo rimanere qui per sempre. Dobbiamo divenire un seme che Cristo manda nel mondo per far crescere la carismaticità di tutta la Chiesa, per mezzo dello Spirito Santo.Affidiamoci, dunque, a Maria, che è la Sposa dello Spirito Santo. È Lei che con la Sua fede ha sostenuto quella degli Apostoli.
In questa tenda dobbiamo rivivere la Pentecoste, per poi portarla a casa. Non è questo un momento che si può dimenticare, ma è un’esperienza fondante, da condividere con quanti ancora non conoscono Gesù ed hanno bisogno della Sua salvezza. Per poter portare questo annuncio, dobbiamo però purificarci, attraverso l’amore che Egli ha riversato nei nostri cuori, mediante lo Spirito Santo.
È Lui che ci ispira, che ci fa dire: Gesù è il Signore! Solo lo Spirito Santo può spezzare le catene del male e del peccato, quella lebbra odiosa che ci allontana da Dio. E, quando saremo liberi da questi nostri ceppi, potremo vedere quelli degli altri, per portare loro il messaggio di Cristo, che libera e guarisce. Essere qui è un momento di grazia, che viene proprio dallo Spirito Santo. Invochiamo perciò Maria, che sia Lei la nostra consigliera e ci porti a Gesù.
Preghiamo anche per chi ci segue da casa, per tutti gli ammalati nel corpo e nello spirito, per quelli che ancora non hanno sperimentato l’amore di Dio. Abbeveriamoci in questi giorni al Suo immenso amore e da noi sgorgherà acqua viva, per noi e per i fratelli.”
Myriam Ramella Cascioli