Come in molte altre Parrocchie italiane, da qualche anno anche in quella di “S. Michele Arcangelo”, a Latina, stiamo cercando di contrastare una mentalità neopagana che, con il pretesto di dilatare sempre più il mondo delle “feste”, in realtà vuole logorare, fino a esautorare, perfino i “resti” di tradizione cristiana tuttora viventi in Italia (e in Europa). Sto parlando di Halloween, solo apparentemente una carnevalata (forse lugubre, macabra o gotica), ma in realtà, a parere di esperti in materia, un vero e proprio strumento per la diffusione subdola del satanismo in senso ampio.

Il fenomeno, sotto certi aspetti, non è nuovo; basta fare attenzione al modo con cui, nel corso della storia, sono state “paganizzate” ed esautorate quasi tutte le principali festività cattoliche: dal Natale, sostituito dalla festa di Babbo Natale, con panettoni e regali; all’Epifania, divenuta la festa della Befana, che porta, in calze logore e bucate, caramelle e cioccolatini ai bimbi buoni e carbone ai cattivi; al Carnevale, tempo di divertimento sfrenato e travestimento, per rendere meno amaro il lungo digiuno quaresimale; al Ferragosto, che soppianta senza neanche troppa fatica la solennità dell’Assunzione (sarebbe interessante sapere, a proposito, quanti sono i Cattolici che sanno il motivo per cui il 15 agosto è festa…).

Halloween, dunque, sarebbe solo l’ultimo tassello di questo grottesco e irriverente carosello di “concorrenza” al Cristianesimo, destinato a soppiantare l’importantissima festa liturgica di Ognissanti. Ma purtroppo il discorso, per quest’ultima trovata giunta in Italia negli ultimi venti anni, non è così semplice. Cominciamo però dal positivo di questo giorno, ovvero la celebrazione di Ognissanti.

Si tratta di una delle solennità più importanti dell’anno liturgico, anche per il suo essere immediatamente seguita dalla
commemorazione di tutti i fedeli defunti: in altre parole, è la festa della “Chiesa trionfante”, a cui tutti noi Cattolici siamo chiamati a partecipare (oggi “nella speranza e nella lontananza” e un domani, si spera, “nella presenza e da protagonisti”); subito seguìta dalla festa della “Chiesa purgante”, di quelle anime cioè che, pur essendo “sante”, devono ancora passare per un percorso di purificazione, non essendo ancora pronte per la visione beatifica, “faccia a faccia”.

Ci siamo dunque chiesti: ma i nostri ragazzi conoscono i Santi del calendario cattolico? Non si potrebbe sottrarli alle lugubri feste in maschera di Halloween con una festa “alternativa” (che in realtà alternativa non è!) in cui proporre di vestirsi anziché da diavolo, vampiro o gufo, da un Santo a propria scelta, preferibilmente non troppo conosciuto, su cui magari prepararsi per presentarlo a tutti i ragazzi durante la sfilata conclusiva (con premiazione dell’interpretazione più bella, più originale, più, interessante, più creativa)?

Così è nata la festa “Dimmi che Santo sei”, che ha già avuto tre edizioni molto partecipate e che si appresta a vivere, il prossimo 31ottobre, la quarta. Un tentativo pastorale dal triplice obiettivo: ricuperare i contenuti cristiani di una così importante festa; combattere contro il nuovo tentativo di oscurare la nostra fede; risparmiare ai ragazzi di entrare, in maniera anche inconscia e magari solo per divertirsi, in contatto con il mondo dell’occulto. Già, dell’occulto. Halloween, infatti, non è solo folklore: qualche ragazzino travestito da fantasma che suona i campanelli dicendo “dolcetto o scherzetto?” (“trick or treat?”, il cui significato originale è “maledizione o sacrificio?”), oppure qualche zucca vuota preparata da qualche mamma sconsiderata. È entrare in “reale” contatto con il mondo dei demoni. Il 31 ottobre infatti, nel calendario satanico è il capodanno: la festa più magica e la notte più “maledetta”, celebrata con tutti i “crismi” dai “satanisti doc” con macabri rituali di culto esplicito ai demoni e di evocazione dei loro terribili poteri, a discapito di qualche malcapitato.

Sul reale significato di questa festa, affermatasi e diffusasi negli USA e importata quindi in Europa, riportiamo le testuali
parole di p. Gabriele Amorth, Presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti: «Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a scatafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi. Mi dispiace moltissimo che l’Italia, come il resto d’Europa, si stia allontanando da Gesù, il Signore, e che addirittura si metta a omaggiare satana. La festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente.

Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo è diventato il “dio” di se stesso: esattamente ciò che vuole il demonio». E ricorda che intanto, in molte città italiane, sono state organizzate le “feste della luce”, una vera e propria controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre, con canti al Signore e giochi innocenti per bambini. Anche dalle nostre parti, con la festa “Dimmi che Santo sei” stiamo dunque cercando di dire no al potere delle tenebre e “amen” al Re della Luce e ai suoi degni servitori, le innumerevoli schiere di Santi e Sante, canonizzati e non, che abitano il suo Regno eterno, che è Regno di verità e di libertà, di giustizia e di santità, di amore, di luce e di pace, oggi e sempre e in tutti i secoli eterni. Amen.

Maria Teresa Rinaldi

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