Ritiro Responsabili e Animatori Diocesi di Conversano-Monopoli

Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21b).

 Nella sala Sant’Antonio, annessa all’omonima chiesa-trullo in Alberobello, ci ritroviamo nel pomeriggio del 26 febbraio per vivere il Ritiro Responsabili, organizzato dai delegati della diocesi di Conversano-Monopoli ed esteso anche alle diocesi di Bari e di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, presente anche Gaetano Larizza del CIS. Siamo circa cinquanta e, dopo un’accoglienza calorosa e festante, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera di lode, durante la quale si manifesta chiara la certezza che il Signore ci sceglie ancora e rinnova la sua chiamata, perché ciascuno porti nuovi frutti. Secondo la profezia annunciata: “Ecco sui monti i passi di un messaggero, un araldo di pace!” (Na 2,1-2). È così delineata la figura del responsabile, un araldo di pace che annuncia la Buona Novella: Gesù Salvatore presente in mezzo al suo popolo.

Intenso il momento della preghiera fatta l’uno per l’altro, quindi diciamo ancora al Signore la nostra disponibilità a servirlo e veniamo inviati ai fratelli presenti in sala per trasmettere loro il bacio santo.

In questo clima di ascolto e preghiera, Eda riceve il mandato di responsabile della Comunità di Cisternino. Segue la relazione di Gaetano sul tema del ritiro. Il fratello ci ricorda che il Signore non sceglie “i migliori”, ma uomini imperfetti come è proprio della natura umana, persone disponibili pur consapevoli della propria insufficienza; chi opera e trasforma è la grazia divina e l’azione dello Spirito Santo, che agisce attraverso uomini e donne chiamate da Dio. Questo è stato vero per i patriarchi, i profeti, gli apostoli, ed è vero anche per noi.  Segue il Simposio sui temi specifici: la pastoralità, l’animazione della preghiera, la comunità di crescita e il servizio d’ordine. Sebbene essere responsabili sia un compito gravoso, esso diventa fruttuoso se svolto in piena comunione con i fratelli. Torniamo a casa edificati dal Signore e corroborati dal dono della comunione fraterna; è bello servire il Signore in questa Comunità!

Michele e Stella Sulpasso

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