Omelia della S. Messa di S.E. Mons. Ambrogio Spreafico, Vescovo di Anagni-Alatri

Nella sua omelia Mons. Spreafico ci ha detto: “Sono contento di essere qui con voi per la prima volta, visto che sono vescovo da pochi mesi di questa diocesi. É bello incontrare uomini e donne che credono nella forza dello Spirito che cambia la nostra esistenza ed i nostri cuori! Lo abbiamo invocato perché è Lui che dà vita alla polvere di cui siamo fatti. Viviamo in un tempo difficile, come quello descritto dal Vangelo che abbiamo ascoltato e che ci racconta un episodio avvenuto sul Lago di Tiberiade. C’era vento, era buio, il mare era agitato, così come oggi sono agitati e versano nell’oscurità i nostri cuori. A volte si muore, altre volte veniamo colti dalla paura e restiamo a remare da soli. A volte non sappiamo dove andare e non riusciamo a raggiungere l’altra riva con la nostra barca e le nostre sole forze. Penso a quelli che ora sono nella difficoltà e nella tristezza della guerra in Ucraina o in Sudan, a quelli che devono andare avanti ogi giorno, con poca speranza e scarsi mezzi…

Il Vangelo di Marco dice che gli Apostoli avevano paura, credendo che Gesù, che camminava sulle acque verso di loro, fosse un fantasma. Per questo, si misero a gridare, sconvolti. A volte Gesù si avvicina a noi, ma noi non lo riconosciamo, perché siamo imprigionati dalla paura e dal nostro io, che non ci fa percepire la Sua presenza amorevole. Eppure Lui non se la prende, ma sale sulla nostra barca e viene insieme a noi nel viaggio della vita, per liberarci dalla paura e dalle cattive abitudini. Spesso, infatti, noi ci troviamo a ripetere riti vuoti ed a portare avanti convinzioni che impediscono a Gesù d’entrare nelle nostre comunità e di rinnovarci completamente.

Abbiamo appena celebrato la Pasqua e proprio i Vangeli sottolineano in molti episodi che questi avvenivano “nel primo giorno della settimana”, per indicare che tutto accadeva come si trattasse di una nuova creazione, di un mondo rinnovato dal Sacrificio e dalla Pasqua del Signore. Anche noi dobbiamo trovare il nostro posto nella “nuova creazione di Gesù”, quando Egli entra nei cuori e nell’esistenza degli uomini che Lo seguono.

 

Oggi il mondo è un po’ nel caos, è senza unità ed è pieno di “io”, di uomini egoisti, che si impongono uno sull’altro continuamente e che vogliono difendersi l’uno dall’altro. Tutto questo crea divisione e violenza. Proprio oggi è la Giornata dedicata alla Terra. Purtroppo molti non pensano a custodire il creato, ma solo a se stessi e, per di più, a danno del prossimo. Invece dobbiamo essere portatori del Vangelo, che rende gli uomini fratelli e costruttori del “noi” che ci rende Chiesa, la quale è sacramento e segno d’intima unione con Dio e con tutto il genere umano. Ecco il vero significato della Pasqua, in cui lo Spirito Santo unisce e fortifica la Chiesa e gli uomini.

Siamo fragili, a volte impauriti e delusi, eppure siamo stati scelti, così come lo furono i profeti ed i re dell’antico Israele. Dio guarda il cuore, non l’esteriorità. Questo è, invece, il criterio del mondo, fatto di apparenza e vacuità. Siamo stati scelti come Mosè, che non sapeva cosa fare quando Dio gli disse di liberare il Suo popolo, ma che poi il Signore guidò con mano potente. Siamo stati scelti come Geremia, che era certo molto giovane, ma Dio volle parlare ugualmente attraverso la sua bocca! Gesù ci sceglie, a differenza del mondo che non sceglie le persone, ma omologa tutti e poi li mette a tacere. Dio ora vuole scegliere anche voi, fratelli e sorelle, per farvi uomini e donne della Pasqua. Il mondo ha bisogno di persone risorte, di uomini e donne che annuncino il Vangelo della resurrezione e si mettano al servizio dei poveri.

Nella comunità di Antiochia, riportano gli Atti degli Apostoli, ci si accorse che era necessario occuparsi proprio dei poveri, che allora erano gli orfani e le vedove. Oggi lo Spirito Santo ci riveste della Sua potenza, per annunciare la Parola di Vita eterna e per servire i poveri, come ci ha chiesto Papa Francesco. Le nostre comunità diventano allora i veri ospedali da campo per gli ultimi e per proteggere la Terra ferita. Tutto questo è parte della nostra missione di essere stati scelti da Dio. Non si tratta di sentimentalismo. Che la Sua chiamata ci trovi capaci di offrire il nostro sì, di essere quegli uomini e quelle donne che camminano con Lui e che si chinano sulle necessità degli altri, dei poveri! Voi siete popolo, siete comunità. Cercate di essere sempre questo, perché il mondo ha bisogno di popolo e di comunità, non di io egoisti ed individualisti. Perciò ringraziamo il Signore che ci ha chiamato a svolgere questa opera meravigliosa.”

Preghiera del 22 aprile pomeriggio

“Innalzate le bandiere d’amor, Cristo ha già vinto per noi, alleluja! Gerico cadrà!…”..  sì, Signore, noi lo crediamo. Vieni in nostro aiuto, tu che hai già vinto. Abbiamo da poco celebrato la Santa Messa, in cui Tu ti sei dato per noi ancora una volta e ci hai dato il Tuo corpo ed il Tuo sangue. Tu hai vinto il male e la morte. Tu hai vinto il mondo, ci hai ricomprato a caro prezzo con la Tua passione e resurrezione. E poi ci hai conquistato con il Tuo amore. Ora  vogliamo acclamare la Tua gloria e la Tua potenza d’amore in questa preghiera. Lo facciamo con il canto in lingue e con l’offerta di noi stessi. Le porte del Paradiso si stanno aprendo per noi in questa lode che sale fino a Te. Ogni lingua si sta sciogliendo e sta proclamando la santità di Dio. “Il Signore ha un grande progetto per te. Non sei qui per caso. Voglio ricostruirti, voglio farti rinascere. Non sentirti indegno di lodarmi. Io ti ho voluto qui, per farti conoscere quanto ti amo! Ti voglio consolare, ti voglio guarire, ti voglio liberare..:!” stanno annunciando dall’animazione. Oh, Signore, manifesta la Tua potenza a coloro che Ti stanno lodando, a quanti Ti cercano  e ricevono queste Tue promesse! Tu vuoi guarirci ed ungerci con la Tua forza d’amore, come nel giorno di Pentecoste.

Dall’animazione ci invitano ad invocare la potenza di Dio sulla nostra vita, compiendo questo atto di fede, senza essere scettici, senza dubitare: “Lo Spirito e la Sposa, Signore, dicono: vieni! Stiamo andando verso una nuova Pentecoste”. Noi sappiamo che Gesù effonderà il Suo Spirito su chiunque lo chiederà. Ce lo assicura S. Giovanni nel suo Vangelo… Oggi il Signore viene a prendere su di Sé tutti i nostri pesi, i nostri lutti, la solitudine, la morte ed ogni difficoltà. Questa tenda si trasforma nel luogo del Cuore di Gesù, nel luogo dove Lo incontriamo in questo convegno.

 

E Gesù a ciascuno di noi dice dolcemente: “Il posto che Io ti ho riservato nel Mio cuore non può occuparlo nessun altro! Vieni, ti sto aspettando. Vieni e torna alla vita con Me!”.

 

Iniziamo ad invocare lo Spirito, perché ci porti in alto, cioè nel punto più profondo del nostro cuore e del Cuore di Dio. “Santo Spirito, vieni in noi, vieni in noi!” … Vieni, fuoco d’amore, vieni nelle nostre attese, nelle nostre speranze, nelle nostre necessità ed opera, infiamma! Brucia e consuma tutto ciò che ci fa male , tutto quello che non ti appartiene. Liberaci da ogni male e da ogni inganno del demonio, che ci vuole allontanare dalla vita vera che sei Tu, Signore! Vieni e sciogli ogni legaccio. Vieni e ridonaci la speranza. Prendi i nostri lutti ed i nostri fallimenti, quelli che ancora ci fanno male, e trasformali! Noi ti consegnamo ogni morte spirituale e, per la nostra fede, per la Tua potenza santa, tocca e guarisci! Signore, tocca e libera quanti in mezzo al Tuo popolo sono malati, quanti hanno paura, quanti sono soli e depressi…Signore, opera anche al di fuori di questa tenda coloro che hanno bisogno e che abbiamo lasciato a casa… guarisci dall’anoressia, da ogni forma tumorale, da ogni male malefico i tuoi figli che gridano a Te. Riportali alla vita!

Dal palco sentono che alcune persone, invece, si stanno quasi nascondendo davanti al Signore che viene. “Fratelli, non abbiate paura! Il Signore vuole rotolare via la pietra delle nostre tombe e ci chiama dal profondo della nostra esistenza, dal buco nero del sepolcro in cui molti sono rinchiusi. Ora queste persone devono scegliere se uscire… se abbandonare questo spirito di rassegnazione, uno spirito di rassegnazione, che fa loro credere che certe situazioni non si risolveranno mai, che la speranza ormai è inutile…Ma Gesù ha risuscitato Lazzaro che era morto da tre giorni. Per Lui nulla è impossibile!” Il Signore sta parlando a noi. É un’esperienza vera che sta accadendo ora per ognuno dei presenti. “Io sto aprendo le tombe di molti…Io sono il Cristo, il Vivente ed il Vincitore. Io sono l’Alfa e l’Omega e grido anche a te: Lazzaro, vieni fuori!

Sì, il Signore non ci tradirà mai e né morte o vita ci separerà mai da Lui. La vita che ci dona è per sempre. Che nel Tuo nome, Gesù, ora accadano liberazioni e guarigioni e che noi ne siamo protagonisti e testimoni! Dall’animazione sentono che Gesù guarisce una donna dal profondo dolore che l’abbandono del marito le ha provocato; ed una giovane che ha subito violenza. C’è una grande grazia di guarigione ed i fratelli responsabili vengono chiamati a pregare sulle persone, La potenza di Dio è all’opera e viene a calmare tante tempeste che agitano la nostra vita. “Figlio mio amato, io placo i venti ed il mare nel tuo cuore e lo faccio per te, perché ti voglio bene. Nella tempesta, io vengo verso di te, camminando sull’acqua...”.

 

Ed in questo momento così pieno di grazia, noi, tutti concordi ed insieme chiediamo al Signore di guarire tutte le malattie, anche quelle dello spirito che sono tanto numerose e distruggono le persone come quelle del corpo. “Io oggi ti guarirò”, annuncia Gesù, “Io sono il vincitore. Farò rotolare per te la pietra del tuo sepolcro”.

Dov’è, o Morte, il tuo potere? Dov’è il tuo pungiglione? Tutti i Lazzari in questa tenda stanno venendo fuori dalla propria tomba! E noi ne siamo testimoni. Anch’io che sto scrivendo in diretta queste righe, mentre tutto accade, anch’io, Signore, ti prego. Non passare oltre, ma fermati davanti a me e guariscimi. Guarisci il mio cuore e la mia vita, perché io ti appartenga completamente. Tu, mia roccia e mio saldo rifugio. Tu, mio bene e mia gioia, mia canto per sempre!

 

Dall’animazione annunciano la guarigione di molti fratelli che hanno terribili ricordi del passato, dei quali pensavano di non poter più liberarsi. Fratelli che si sentivano fuori posto, scartati ed indegni, mentre sono preziosi ed unici agli occhi del Signore. Lo Spirito di resurrezione è in noi. É il dono di Gesù Risorto per ogni suo figlio e per ogni sua figlia. Noi vogliamo accoglierLo e come Lazzaro, tutti dobbiamo venir fuori dalle nostre situazioni, Il Signore ci invia poi il brano in Col. 3, 1-4: “ Se voi siete risuscitati insieme con Cristo, cercate le cose del Cielo, dove Cristo regna accanto a Dio...” Intanto Gesù continua a guarire in mezzo all’assemblea e a chiedere a ciascuno di noi: “Cosa posso fare per te?”. La pace e la presenza di Lui sono palpabili. Ci sentiamo avvolti dal Suo amore, dal Suo abbraccio. Siamo un popolo di risorti e per questo dobbiamo essere nella gioia. Noi apparteniamo a Gesù che ha vinto la morte non solo per Lui, ma per ciascuno di noi. Opera ancora, Signore, non fermarti! Il Tuo popolo ha bisogno di Te!

 

Il Servizio Internazionale della Musica e del Canto intona un canto di fede e di lode, per ringraziare Gesù per tutto ciò che ha operato questa sera tra il Suo popolo: “L’amore sentirò, l’amore del mio Re…nel mio cuore vuoto potrà regnare amore e nella mia vita so che tornerai… renderò grazie e si aprono i cieli….sarà giustizia e verità…sarà gran festa sopra i Cieli e dentro me!”. Sì, Signore, gran festa dentro tutti noi!

Myriam Ramella Cascioli

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