Preghiera del 23 aprile mattina

“Buongiorno, buongiorno a te…”, intonano dal Servizio Internazionale della Musica e del Canto, cui poi segue: Danza, danza, danza al tuo Signore, danza al Suo amore…” e ancora: “Gesù al mattino, Gesù alla sera…” . E dire che questo è solo l’inizio scoppiettante della mattinata! Molti altri canti festosi si susseguono, preparando i fratelli alla preghiera, che tra breve comincerà. Ma prima vengono presentate tutte le Comunità nate nelle diocesi di varie nazioni, come frutti della multiforme grazia di Dio, che si effonde su tutta la Terra. Intanto dai Canti si eleva un ringraziamento in musica a Gesù, che ha suscitato tutto ciò …“Benedetto sei Tu, Signore, per sempre regnerai!”… Gesù ci ama proprio tanto e ci accoglie in questa tenda. Ci ha convocati qui numerosi, per stare con Lui e sentire il Suo amore.

Man mano che vengono nominate le varie diocesi e le nazioni, i fratelli esultano e applaudono. E pensiamo pure a coloro che non sono potuti venire. Che il Signore li benedica e ascolti le pene ed i desideri dei loro cuori! Una lode potente si eleva nell’assemblea, un canto d’amore nelle lingue per il nostro Dio, insieme all’esultanza dello Spirito stesso, che entra in noi e prende possesso della nostra vita. “Oggi è il giorno grande della tua chiamata, della tua scelta! Oggi è Gesù che ti sceglie e ti dice: Io posso tutto. Posso darti la vita, posso fare per te qualunque cosa. Sii felice in Me! ”É questo il messaggio. Con Lui, insieme a Lui ogni cosa diventa possibile. Sì, la mia vita è possibile, la tua conversione è possibile, fratello. La tua guarigione, sorella, è possibile!

Vogliamo ora invocare lo Spirito Santo, affinché scenda su di noi e sull’intera Comunità Gesù Risorto, rinnovando i nostri carismi e rigenerando tutta la Comunità. Intanto facciamo memoria della prima volta che abbiamo percepito il tocco d’amore del Signore, il primo vero incontro con Lui. Signore, siamo i tuoi figli. Siamo quelli che hai chiamato amici e non servi. Fai scendere su di noi la Tua unzione! Donaci nuovi carismi, per il bene dei fratelli che ci sono accanto e di quelli che ci hai affidato. Ti chiediamo il dono della lode, che giunge sempre al cuore del Padre Tuo e Padre nostro. Ti chiediamo il dono della santità, senza la quale non vedremo il Tuo volto, quando ci chiamerai. Ti chiediamo il dono della liberazione, affinché nel Tuo Nome ogni spirito che non fa la Tua volontà e che opprime i Tuoi figli sia scacciato…!

Intanto, in mezzo a noi sentiamo aleggiare il soffio di Vita dello Spirito Santo, che fa sperimentare la pace e la gioia a tanti di noi. Alcuni poi sono caduti nel riposo dello Spirito. Altri si sentono consolati, altri abbracciati. Tutti lodano e sentono la gioia crescere dentro di loro. Qualcuno sta sperimentando per la prima volta il canto in lingue e, in questo atto che viene dall’Alto, sente fondere il proprio cuore, con un’indescrivibile dolcezza d’amore. Il Signore sta rinnovando e confermando la chiamata che tanti tra noi hanno ricevuto molti e molti anni fa: “Io non mi sono stancato di te. Sono Io che ti ho chiamato e ora ti confermo questa mia chiamata. E poi, con te, ho appena cominciato!!” Oh, come sono diversi i pensieri ed i tempi del Signore dai nostri! A noi sembra sempre di avere fatto chissà quanta strada e di aver vissuto chissà quali cose… ma per Lui i nostri anni sono un battito di ciglia. Per Lui conta l’età del nostro cuore e la giovinezza del nostro spirito, continuamente rinvigorito dal Suo…!

Il Signore invia poi i responsabili a pregare per altri fratelli, conferendo un mandato: “Conferma i tuoi fratelli nel Mio Amore, nella Mia Misericordia!…” E ce lo ripete anche con un passo dal Sal. 107, 1-3: “….eterna è la Sua Misericordia!”. Egli vuole guarire tutti attraverso questa preghiera. É un momento di grazia, che non deve essere lasciato passare invano. Dobbiamo prendere a piene mani, per noi e per quelli a cui Gesù ci sta inviando. Intanto il Signore ci sta cullando ed abbracciando. Molti cuori devono perdonare e questo Amore ineffabile li aiuterà a compiere questo gesto. Il tempo che trascorre sembra non avere più importanza e ci pare che questa tenda sia diventata il centro del mondo, che qui ci sia quella la vita che da sempre avremmo dovuto sperimentare. In realtà è quasi il Paradiso sulla Terra. La misericordia di Dio sta passando in mezzo a noi e guardando il nostro cuore. La Misericordia di Dio sta facendo scomparire ogni cosa futile, ogni inutile litigio, ogni miseria. Sta lavandoci dalle impurità e dal male. “Io non ti condanno – ci dice Gesù – non farlo nemmeno tu”. Il Signore sta rendendo il nostro giogo leggero e sta benedicendo i propositi ed i progetti di pace che abbiamo deciso nel nostro cuore e che produrranno tanta vita, tanta gioia e porteranno salvezza nella nostra vita ed intorno a noi.

Dove trovare un altro Dio così? Non ce n’è un altro! “Questa è la tua nuova vita. Questa è la tua nuova casa”, dice lo Spirito Santo a qualcuno in particolare, sebbene tutti noi ci sentiamo destinatari della misericordia di Dio, dei privilegiati che Gesù sta riempendo di grazia, per poi mandarli nel mondo come tante fiammelle, che annunceranno il Suo amore e diventeranno a loro volta “distributori” della misericordia di Dio.

“… Se spero in Te, o Signore, arriverò più in alto e Tu mi guiderai col potente Tuo amore! Voglio star con Te… che vivi dentro me col Tuo grande amor!”, è questo il canto, ma è anche la nostra confessione di fede. “… Stringimi, Signore, con il tuo amore riempimi e portami più vicino a Te!…”. Non lasciarmi mai, Gesù, anzi, non permettere che io mi allontani da Te, perché sono sempre io che me ne vado… Però ora so che il Tuo abbraccio è più forte. Ora so che c’è sempre speranza, che c’è sempre un posto per me nel Tuo cuore, perché Tu hai scelto me, quando io ero lontana. Grazie, Gesù, per esserTi chinato su di me e grazie per ognuno dei miei fratelli qui presenti. Grazie perché anche loro, come me, sono degli scampati alla spada che ora, rigenerati dalla forza del Tuo Spirito e della Tua resurrezione, sono diventati tuoi adoratori in spirito e verità!

Preghiera del 23 aprile pomeriggio

Lo Spirito e la Sposa ti dicono: Vieni, Signore Gesù!”. Questo ci fa sentire nel cuore la preghiera che è appena iniziata. Siamo qui al convegno da ieri ed il tempo già trascorso davanti al Signore ha sgombrato mente e cuore da tante inutili idee, dal quotidiano tran tran e dalle fantasie che di solito ci fanno vagare senza meta nei nostri pensieri. Il nostro cuore, dunque, si è infiammato subito per   Gesù, che ci sta attirando verso di Lui con forza e vuole ancora stare con noi nell’intimità. Noi lo desideriamo, ma Lui lo desidera anche più di noi! “Lode e gloria, lode e gloria…”, mentre cantiamo, chiediamo allo Spirito di fare una nuova creazione dentro di noi, dentro il Suo popolo. O Signore, compi le Tue meravigliose opere e rinnovaci in potenza nel corpo, nella mente e nello spirito!

Sentiamo che Gesù vuole guarire coloro che hanno paura della morte e la scacciamo parlando nelle lingue, lodando e benedicendo Dio. Tutte le paure non vengono da Lui, ma sono in noi instillate dal demonio, per staccarci da Gesù. Noi vogliamo, invece, appartenerGli ed invochiamo lo Spirito di Vita, affinché faccia nuova ogni cosa.  Il Signore certamente ci ascolta e di rassicura: “Com’è vero che Io vivo, anche voi vivrete!” Dunque noi apparteniamo al Dio vivente e dobbiamo annunciare la Vita che Egli ci dà. É il momento di rialzarci, di rimetterci in piedi con la nostra esistenza, perché i risorti stanno in piedi e noi siamo risorti in Gesù. “Cosa vuoi che io ti faccia?” Proprio Gesù ce lo chiede… ci attira a Lui e vuole sapere da noi, dalla nostra bocca (anche se Lui legge nel nostro cuore!) cosa desideriamo….vuole che Gli diciamo cosa ci pesa e ci opprime, da cosa vogliamo essere liberati. Vuole anche guarire molti da una cecità spirituale, quanti sono accecati dalle cose del mondo ed incapaci di aprire gli occhi sulle cose di Dio! “Io sto guardando te. Tu adesso guarda Me! Lascia che il fuoco del mio Spirito bruci ogni tua infedeltà!”, ci dice infatti il Signore.

Lo Spirito di liberazione è su ciascuno di noi e viene a compiere le Sue meraviglie, viene a liberarci.  Ma, proprio per questo, dobbiamo rinunciare alle illusioni del passato, alle infedeltà spirituali ed a quelle materiali. Alcuni devono rinunciare anche a gravi peccati abitudinari, che li hanno condizionati e che hanno persino influito sulla loro salute, provocando malesseri fisici…

 

Ti guarirò riversando su di te il Mio balsamo d’amore…ti guarirò, sanerò ogni ferita perché sono il tuo pastore il tuo Signore. Entrerò nella tua vita e prenderò dimora dentro te…La lebbra non c’é più…Ora alzati e cammina. Ora che puoi, tu vieni e seguimi….Come olio il mio perdono…”. Questo canto, che tutti conosciamo, descrive la promessa di Gesù che ora si sta attuando. Egli, infatti, sta chinandosi su di noi e sta sgridando ogni spirito che non viene da Dio e non fa la Sua volontà, perché se ne vada per sempre da ogni cuore oppresso e da ogni corpo infermo. Sta sottomettendo anche ogni spirito impuro e perverso. Sta spostando il macigno che grava sul cuore di alcuni a causa di un peccato grave, per poi toccare questi suoi figli e guarirli, riconciliandoli con Lui nel Suo sangue purificatore e salvatore. “Rinuncia adesso ai tuoi peccati e vieni a Me!”,  chiede il Signore.

 

Sentiamo la Tua presenza d’amore, Gesù! – grida Paolo dall’animazione. – Non ci abbandonare, non ci lasciare!” Poi Carmen sente che Gesù sta toccando qualcuno agli occhi, colpiti da cataratta. Grazie, mio Dio! Il Signore è generoso e guarisce un’altra persona alle ginocchia ed un’altra ancora con grossi problemi di deambulazione.  “E se quella persona non fossi io? – Potrebbe pensare qualcuno – Io, che non me lo merito! … E invece Alessandro annuncia dal palco: “Non pensare che il Signore non voglia guarire te, perché è proprio te che vuole sanare, proprio te che ti senti indegno!”.

 

Gesù vuole pure che alcuni fratelli si riconcilino e li spinge ad alzarsi e ad andare a chiedere perdono o a darlo. Intanto guarisce una donna dalle ferite dell’orfanezza subita da bambina, quando  si era sentita persa. Ora questi brutti ricordi vengono gettati nella fornace della misericordia di Dio. Dio sta riversando su di noi un fiume di grazia, che lava e purifica, disseta e risana. “Noi, Gesù, ti apparteniamo e siamo il Tuo popolo. Io ti appartengo, Signore, io e la mia famiglia apparteniamo a Te, Signore! Io e la mia famiglia serviremo il Signore! É un grido potente che si eleva verso Dio, come professione di fede e atto di liberazione. Questo è il popolo che vuole appartenere al Signore, a Lui che ci ha scelto uno ad uno. Questo è il posto di ciascuno di noi, qui in questo convegno, perché noi siamo Suoi e siamo felici di esserlo. Apparteniamo a Lui e ci apparteniamo reciprocamente. Ti lodiamo, Signore, quanto sei grande!

 

Ed è il momento del canto finale, che corona il nostro sì a Lui. “Non morirò, ma resterò in vita ed annuncerò le opere del Signore!…la morte sarà vita, il Tuo Sangue è la salvezza!… Tu sei il mio Signore e a Te consegno la mia vita”. Con questa certezza e questa grande gioia si conclude la preghiera nell’esultanza generale.

Omelia di p. Camillo Arbelaez Montoya,  Parroco della Parrocchia De la Visitación Medellin (Colombia) e Presidente della Associazione Pan y Paraiso

Durante la sua omelia P. Camilo ci ha detto: “Sono contento di condividere con voi questa celebrazione, la Messa n. 15.121, che celebro dalla data della mia ordinazione. Abbiamo letto il capitolo 24 del Vangelo di Luca dedicato alla resurrezione, il quale si conclude con la promessa dello Spirito Santo alla Chiesa nascente. I discepoli di Emmaus sono due. Del primo abbiamo il nome, Cleofa. Dell’altro, no. Infatti l’altro discepolo siamo tutti noi. Papa Benedetto diceva che noi non diventiamo cristiani per convinzione o tradizione, ma perché Gesù viene da ciascuno di noi e ci cambia la vita. Noi, come i discepoli di Emmaus. Quelli che erano scettici e che poi si sentono ardere il cuore mentre Gesù parla loro.

 

Il Risorto avava anche incontrato Pietro ed il Vangelo riporta che Gesù  gli ha chiesto per tre volte se Lo amava. Gesù lo aveva fatto usando il verbo greco Agapao, che significa: amare fino a dare la vita. Pietro aveva risposto usando per due volte il verbo greco Fileo, che esprime genericamente il voler bene, ma nulla di più. Per questo, Gesù voleva cambiare il cuore di Pietro, fino a farlo amare dando la vita per Lui e per i fratelli. Questo vuole fare oggi il Signore anche per ciascuno di noi. Egli viene ad incontrarci e chiede ad ognuno: “Tu come sei venuto a questo convegno?”. Fratello, se sei nella difficoltà, nella sfiducia, non temere! Il  Signore ti vuole risorto!

Gesù in persona spiega la Parola di Dio ai discepoli di Emmaus. Oggi noi ascoltiamo la Parola spiegata dal sacerdote. E lì c’è Gesù che ci dichiara il Suo amore. La Parola di Gesù è Gesù stesso che vuole entrare nei nostri cuori. Sapete, anche io ho molto approfondito la Parola durante la recente pandemia.  É stata l’occasione per riflettere sulle Beatitudini, che mi hanno fatto capire tante cose ed alla fine hanno rinnovato il mio sacerdozio. Ora voglio condividerle con voi.

Beati i poveri di spirito: Gesù ci vuole nella sobrietà di vita! Vuole che viviamo dell’essenziale, di ciò che davvero conta. Beati quelli che soffono: dobbiamo imparare ad affidare al Signore le nostre sofferenze. Beati i miti: non dobbiamo rispondere con la violenza a chi ci fa del male, ma cercare la riconciliazione e la pace. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia: dobbiamo avere fame e sete di santità, che ci deriva dal vedere la vita nell’ottica di Dio, cioè come la vede Lui, nell’amore. Beati i puri di cuore: da tante cose dobbiamo purificare il nostro cuore e poi chiedere al Signore uno sguardo di misericordia su tutti i fratelli che ci mette davanti ogni giorno. Beati i pacificatori: costruire la pace è bellissimo e ci porta verso di Lui. Beati i perseguitati a causa del Nome di Gesù: la testimonianza è fondamentale, fino ad arrivare al martirio…

Nel brano che abbiamo letto, i discepoli di Emmaus chiedono a Gesù: “Resta con noi, Signore!” e per Lui questo invito era bellissimo ed è ancora meraviglioso quando siamo noi oggi a farGlielo. Gesù viene quando Lo desideriamo, Lo chiamiamo e Lo amiamo. Come dice San Paolo, nessuno potrà mai separarci dal Suo amore! L’intimità con Gesù deve crescere tutti i giorni e per tutta la vita… e, senza preghiera, dove ciò avviene, non ci si salva! Con l’intimità Gesù ci dona poi la santità.

 

A Emmaus il Signore si manifesta come Dio durante la frazione del pane. Oggi si fa presente a noi nell’Eucarestia, nella quale Egli ci pratica un vero e proprio trapianto di cuore, perché ci dona il Suo e ci fa una trasfusione d’amore…! Nell’Eucarestia Gesù ci permette di stare con Lui nell’intimità, compiendo la promessa di rimanere con noi ogni giorno, fino alla fine del mondo”.

 

Myriam Ramella Cascioli

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