Preghiera del 25 aprile pomeriggio

“Io mi sono innamorato, mi sono innamorato… di Dio”… le mie mani son piene di benedizion….” Il canto iniziale è appena cominciato… ed io quasi non ci credo che  è già passato un altro anno e che ora siamo di nuovo qui a Fiuggi…

Belle le coreografie, stupendi i colori del palco e del relativo fondale in questo 37esimo  Convegno Internazionale. La gente è felice che finalmente siano state superate tante difficoltà per arrivare fin qui e vuol pensare solo a pregare, com’è giusto.

Io però mi chiedo: ma Tu, Signore, che hai chiamato anche me in questo raduno, facendomi lasciare il mio complicato lavoro, la casa ed ogni altra cosa, Tu, Signore, davvero vuoi cambiare la mia acqua in vino? Cosa mi regalerai in questo tempo particolare, che sembra sospeso tra la vita quotidiana ed una vita ideale, dove preghiamo insieme e ascoltiamo la Tua Parola dalla mattina alla sera? O piuttosto sei Tu, a cui io devo donare qualcosa…e tutta me stessa?

Con grandissima gioia viene portata in processione ed intronizzata la nostra Regina. Maria è qui con noi. Al suono del canto “ Guidaci, o Madre”, la statua della Madonna ci raggiunge. La incensiamo e la omaggiamo con fiori profumati. Lei è la Madre, Lei è quella che ci conduce, quella che ci porta Gesù e che porta noi a Lui. Maria è colei che ci suggerisce come camminare nella vita: “Fate quello che Lui vi dirà!” Lo disse ai servi a Cana. Lo continua a dire agli uomini da duemila anni. Fate quello che Lui vi dirà. Lui, Gesù, non un altro. Gesù, il Signore, il Salvatore, il Pastore delle pecore e non un mercenario che ci lascia quando arrivano i lupi e vorrebbero sbranarci!

Mari e monti si prostrino a Te, o Signore. Canto di gioia per quello che fai. Per sempre con te resterò. Non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te!…” La preghiera è iniziata ed io sento che la mia rabbia, il mio nervosismo, la mia delusione stanno pian piano scivolando via di fronte al Signore che viene e che conquista il mio cuore. “Ogni lingua proclami che Gesù è il Signore…”, gridano dal palco. Sì, è così. Gesù, Tu sei il Signore, il mio Signore ed io non voglio nessun altro! Sei Tu Colui che mi salva, Colui che mi vuol bene e mi difende. Sei Colui che mi porta in alto ed io voglio lodarti, così come questa lode sale ora nell’assemblea e ci conduce alla Tua santa presenza. “Preoccupati di me – Tu intanto ci fai sapere – perché alle tue cose ci penso Io!”. Caro Gesù, quanto sei pratico! Sei Dio, ma sai bene che abbiamo tutti dei bisogni. E Tu te ne vuoi occupare, cosicchè noi ci possiamo dedicare solo a Te, senza alcun altro cruccio o preoccupazione! Grazie!

La nostra lingua si scioglie ora in una grande acclamazione, che ci porta a desiderare un nuovo Battesimo nello Spirito, in cui chiedere allo Spirito Santo doni e carismi nuovi. Desideriamo vivere una nuova Pentecoste, con la consapevolezza che anche Dio vuole donarcela. Anzi, Egli desidera ancor più di noi effondersi nel nostro cuore e farlo Suo. Desidera essere una cosa sola con noi.

 Gesù, che ha sperimentato la nostra realtà terrena, sa che molti sono talmente stanchi e provati da un’esistenza dura, colma di prove dolorose da trovare estremamente difficile innalzare il loro sguardo spirituale sulla realtà delle cose celesti. Per questo, li incoraggia, dicendo loro: ”Non temere, fidati di Me!”.

 Gesù, anch’io mi sento così!! E anch’io voglio fidarmi. So che ora intorno a me c’é la vita vera e non c’è spazio per la morte che vorrebbe travolgermi. Il Tuo Spirito di Vita è con me ed in mezzo a tutti noi. Lo Spirito ci vuole risorti e viene a riempirci di grazia.

sei qui, Signore, per ogni figlio Tuo ed ogni figlio Tuo è qui per te. Tu vieni a riprenderti, Gesù, ciò che già ti appartiene….il nostro cuore, le nostre famiglie, le nostre relazioni, i nostri pensieri. Vieni, vieni, Signore Gesù. Vieni a prendere possesso delle nostre vite, affinché noi possiamo essere guariti e liberati. Noi ti chiediamo, Gesù, d’intervenire in tutte le situazioni che ci portiamo appresso, di sciogliere ogni catena, di operare potentemente ogni azione di Grazia, di concedere ogni meravigliosa benedizione! Non lasciare, Signore, che qualcuno tra noi viva oppresso dal Tentatore o schiavo delle sue illusioni perverse! Tu, Signore, hai detto: “Venite a me ed io vi darò ristoro!” E noi, consapevoli della Tua immensa bontà, Ti chiediamo di operare con potenza!

 Molti tra noi devono ancora lasciare entrare Gesù nel cuore, affinché Egli possa rotolare via la pietra che lo schiaccia. Molti sono arrivati qui con un macigno sul cuore, con un grande senso di oppressione, che ha fatto loro perdere l’orientamento. Il Signore vuole liberare queste persone. Alcuni non si sentono degni di alzare lo sguardo verso Gesù, che troppe volte hanno rinnegato, ingannando anche i fratelli. Ma Gesù è venuto proprio per chi non ce la fa, per chi ha sbagliato strada e ora sta chiamando ogni suo figlio:”Venite, venite tutti, Figli miei!! Io ho chiamato proprio te e tu sei venuto a me. Afferra questa mano che ti tendo. Vieni a me, vieni alla luce!”

 Jeshua, Jeshua…! Questo è il momento di gridare il nome di Gesù. É il momento d’invocarLo e di lasciarsi salvare da Lui. Jeshua, Jeshua…! Dio salva, Dio salva…Tu, o Gesù, sei il Dio che salva e noi abbiamo bisogno del Tuo amore. Liberaci da ogni male! Pronunciamo il Tuo nome, Signore, per essere guariti, per essere salvati, per essere AMATI come solo Tu puoi amarci, soddisfando l’immensa sete del nostro cuore di un amore divino che sorpassa ogni conoscenza, ogni intelligenza e che è il solo a donare la vita.

 Molti fratelli sentono la Tua presenza, molti vengono guariti e liberati. Molti piangono di gioia, altri finalmente di un sincero pentimento. Ed io, io, Signore, sono qui  e ti spalanco le braccia del mio cuore, mentre le mie piccole dita scorrono sulla tastiera del pc. Io, che sono sempre così seria e compassata, in questo momento, se potessi, correrei gridando verso di Te e ti salterei al collo – così come si fa con un fratello maggiore o con un padre…

 Intanto ti lodo per tutto quello che hai compiuto in questa preghiera e per tutti quei fratelli in cui stai operando, compresi quelli che io  non conosco, ma tu sì, e quelli a casa per cui molti pregano e che tu ugualmente toccherai. Lo so, Signore, che Tu sei all’opera in mezzo al Tuo popolo. Tu ci ami e ci vuoi felici. In Te noi possiamo esserlo, ma nel modo giusto, nel modo sano  senza ambiguità. Perciò purificaci, Signore, togli ogni sozzura, ogni dipendenza dal tuo popolo! Apri i nostri occhi e facci vedere quanto non ti è gradito. Facci avere il coraggio dell’emoroissa di toccare il tuo mantello, perché possiamo essere guariti. Ci sono poi  alcuni fratelli  oppressi da un senso di orfanezza, altri da un lutto profondo, altri da un sentimento d’inadeguatezza. Noi ti raccomandiamo anche loro, Signore,  che non li abbandonerai.

Ora la preghiera è terminata e, mentre noi cantiamo a Te per ringraziarti di averci ascoltato, Tu ci rassicuri con la Tua Parola: “Ma Tu, Israele, non smarrirti, perché io ti vengo incontro con la destra della mia giustizia. Ti ho chiamato da lontane regioni della Terra e ti sostengo col mio braccio saldo”. Grazie, grazie, grazie, Gesù!!

Omelia di S. E. Mons. Michele Autuoro, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli

La Santa Messa del 25 aprile è stata presieduta da S.E. Mons. Michele Antuoro, Vescovo Ausiliario di Napoli e concelebrata da numerosi sacerdoti e diaconi. Mons. Antuoro, nella sua omelia, ci ha detto:

 “Sono lieto di essere nuovamente insieme a voi, insieme ad una famiglia che loda ed ama il Signore e che vuole servirLo, affinché il Suo Nome sia lodato e benedetto da tutte le genti della Terra. Oggi celebriamo la festa dell’evangelista Marco ed abbiamo ascoltato il passo del suo Vangelo in cui Gesù dà il mandato missionario agli apostoli ed ai discepoli, dicendo loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura.”

In questi giorni voi state insieme per sperimentare il Vangelo e la sua gioia, ma, uscendo dalla tenda del convegno, sarete chiamati a proclamare il Vangeloa tutti quelli che incontrerete, a cominciare da casa vostra. Vi auguro che questo convegno sia per voi come a Cana di Galilea. Siete qui per riempire le vostre giare vuote, per chiedere allo Spirito Santo che vi metta il vino buono, il vino della Grazia che viene dal Signore. Non possiamo vivere senza Gesù, che arricchisce la nostra esistenza come perla d’inestimabile valore. Nel Vangelo il mercante della parabola vende tutti i suoi averi per comprarne una così! Questi giorni vi faranno sperimentare la ricchezza del Vangelo, la quale contrasta con la grande povertà del mondo odierno, che vive senza Gesù. Voi dovete dunque portare questo annuncio: Gesù è l’oggi, il domani, l’eternità. Gesù è il Signore, è la vita, è il Signore del Tempo e della Storia, è l’Alfa e l’Omega, è la resurrezione!!

 

Questo convegno sia per voi anche un’esperienza nuziale come lo furono le nozze di Cana, perché Cristo è lo sposo dell’umanità. Egli è capace di perfezionare il nostro amore, senza cui non si può vivere. Solo l’amore è la vita. Possa dunque il vostro amore perfezionarsi per donare amore a questo mondo! …Fate tutto quello che Lui vi dirà…Dobbiamo imparare a obbedire a Gesù come impararono i discepoli dopo la Pentecoste, con la Grazia dello Spirito Santo. La Grazia li rese certi che il Signore era risorto ed obbedienti fino al martirio. Infatti Gesù non può essere seguito con tiepidezza o con compromessi. Dobbiamo vivere il Vangelo con radicalità, senza togliere o aggiungere nulla a quanto in esso contenuto.

 

 

Dobbiamo radicarci nella Parola di Dio e vivere profondamente il legame con Cristo, che non può spezzarsi per una circostanza avversa o per qualsiasi altro motivo. La frase della Madonna “Fate tutto quello che Lui vi dirà” è un invito a fidarci di Dio ed a mettere in pratica la Sua Parola, senza se e senza ma, in qualunque situazione e persino nella persecuzione. La Parola di Dio deve divenire una storia di salvezza per noi e per gli altri, poiché il Vangelo può costruire una nuova umanità, diversa da quella che ora è invece sopraffatta da guerre e incertezze. L’umanità ha bisogno del Vangelo e della nuova qualità di vita che esso porta  con sé. Il Vangelo deve essere proclamato come fonte di pace e di giustizia per tutti i popoli! Se lo mettessimo in pratica, una vita piena, abbondante ed eterna sarebbe data loro per sempre! Senza il Vangelo la vita umana si eclissa e perde tutta la sua dignità.

 Oggi, 25 aprile, è anche la festa della Liberazione dal nazifascismo. Possa questo giorno costituire un’invocazione di pace e di diritti per tutti i popoli ed un impegno a costruire una società giusta, con valori condivisi da tutti e non detenuti soltanto da pochi! Vi lascio con il racconto di una grande testimonianza di fedeltà al Vangelo, che proprio in questo 25 aprile ci ricorda quanto esso sia meraviglioso ed al contempo esigente per coloro che vogliono viverlo fino in fondo. Durante la seconda guerra mondiale vi fu un contadino austriaco, Franz Jägerstätter, che aveva moglie e tre figlie. Convertitosi, conduceva un’esistenza grata a Dio per il dono della sua famiglia. Quando le forze hitleriane lo convocarono per arruolarlo, egli comprese che la divisa nazista era incompatibile con i valori del Vangelo e quindi rifiutò d’indossarla. Fu incarcerato e poi ucciso il 9 agosto 1943. Prima di morire, scrisse la sua ultima lettera, nella quale affermava: “Sono incatenate le mie mani, ma non la mia coscienza. Vi chiedo perdono se questa mia decisione vi farà soffrire, ma non posso accettare compromessi con la mia fede. Io voglio essere fedele a Dio ed obbedirGli.”. Che il Signore, per la potenza dello Spirito Santo, ci faccia custodire e mettere in pratica la Sua Parola, che è capace di trasformare ogni cosa. Accompagnati da Maria, la donna del sì, la donna del Fiat Voluntas Tua, ognuno di noi possa ritornare nei luoghi difficili dove Cristo è stato rinnegato e dimenticato, per fare per primi la Sua volontà e poi per indicare Cristo al mondo, così come fece Giovanni: “É Lui la vita, l’Agnello di Dio. É Lui la speranza e la vita eterna!”.

Myriam Ramella Cascioli

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